Sport&Affari – Calcio inglese pieno di debiti
Il primo ad abbandonare la barca sarebbe il tycoon americano Malcom Glazer, patron del Manchester United. L’Old Trafford, il mitico stadio dei Red Devils, per esempio, potrebbe essere venduto così come il gioiello Wayne Rooney. Obiettivo primario? Saldare almeno un po’ di debiti.
Secondo La Repubblica si è scoperto che, nell’ultimo anno, Glazer avrebbe preso 10 milioni di sterline in prestito dal bilancio dei Red Devils, appesantendo ulteriormente la situazione. Se non avesse ceduto l’altro gioiello Cristiano Ronaldo al Real Madrid, l’estate scorsa, secondo una stima, lo United avrebbe rischiato il crac.
Il caso del West Ham United, con un bilancio in rosso per 45 milioni di euro, è un’ulteriore conferma dei mali del football britannico. I debiti infatti sono una prerogativa di tutte le strutture di Premiership, grandi e piccoli club, società gloriose ed emergenti. Il problema principale è che molti di questi club hanno attivato finanziamenti (da rimborsare) proprio nel momento in cui stava per scoppiare la crisi economica mondiale. Adesso molti questi team pagano quelle scelte di indebitamento, piuttosto avventate.
Il livello di indebitamento dei club inglesi è da record: circa 3 miliardi di sterline (l’Italia è al secondo posto con più di 2 miliardi di euro). Potrebbero essere diverse le strutture pronte al cambiamento e a cedere pacchetti parziali/totali a livello azionario.
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