Calcio.Internazionale

Sport&Affari – Le nuove proposte del governo inglese per riformare il pianeta calcio

Londra ha deciso infatti di rivoluzionare il finanziamento del calcio, invitando Manchester United, Arsenal, Liverpool e Chelsea, le quattro "grandi" squadre che dominano il settore a dividere i loro incassi della Champions League europea con le altre squadre della Premier League.
 
Anche i diritti televisivi dovranno essere divisi più equamente. L’obiettivo, secondo il ministro della Cultura e dello Sport Andy Burnham, e’ creare pari opportunita’ per le squadre minori ridistribuendo le enormi ricchezze delle "big four".
Una proposta di Burnham prevede la divisione degli incassi dai contratti televisivi e di sponsorizzazione – circa 1 miliardo di sterline all’anno – in parti uguali tra le venti squadre. Allo stato attuale il 50% viene distribuito tra tutti mentre il 25% viene assegnato secondo la posizione in classifica e il restante 25% secondo il numero di presenze in televisione. Un’altra idea del Governo per ridurre lo strapotere dei grandi e’ quella di introdurre una quota minima obbligatoria di calciatori inglesi, limitando quindi il ricorso a superstar straniere. Il problema era stato sollevato anche da Fabio Capello, l’allenatore della nazionale inglese, che aveva protestato per il fatto che solo il 35% dei giocatori della Premier League sono inglesi, mentre il 72% dei giocatori della Serie A italiana ha cittadinanza italiana. Infine, Burham ha anche proposto di porre limiti alle dimensioni di una squadra, dato che alcune squadre "ricche" hanno anche 60 giocatori e quindi maggiori possibilita’ di effettuare sostituzioni.
Il Governo non ha dubbi che gli interventi proposti siano per il bene dello sport, di tutte le squadre e di tutti i tifosi. "Abbiamo messo in chiaro che non e’ il compito del Governo gestire il calcio ma sollevare problemi che sono di interesse pubblico," ha detto un portavoce del ministero della Cultura e dello Sport, insistendo che l’obiettivo e’ raggiungere un accordo volontario e che non ci saranno leggi imposte dall’alto. La Premier League, la Football League e la Fooball Association sono pero’ contrarie alle misure proposte e intendono continuare i negoziati con il Governo avviati mesi fa. Secondo i critici il calcio inglese e’ una meritocrazia che funziona molto bene – basti pensare al successo e alla stabilita’ di una squadra come il Manchester United, che ha lo stesso allenatore, Alex Ferguson, da 23 stagioni nonostante i cambiamenti di proprieta’. Al contrario di quanto accade in Italia, i contratti televisivi vengono negoziati a livello centrale, impendendo quindi a squadre con un tifosi in tutto il mondo come il Manchester United o il Liverpool dal siglare redditizi contratti individuali. Qualcuno ha anche inevitabilmente sottolineato che il ministro Burnham non e’ obiettivo, dato e’ un tifoso dell’Everton, squadra in sesta posizione in classifica con un forte interesse a ridurre lo strapotere delle big four.

Una Premier league "equa" sul fronte dei diritti tv. E’ questa la nuova idea del Governo inglese per rendere ancora più competitivo il massimo campionato del Regno Unito. 

Previous post

Basket - Delta, contro Acireale la resa nel finale

Next post

Vela - 33ima Coppa America: finalmente in acqua...

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *