Inevitabilmente sarà Ciro Ferrara il primo a pagare le conseguenze, ed anche se da Milano in settimana, per la TIM Cup, dovessero arrivare buone notizie, il destino del tecnico napoletano è segnato.

Ma non solo il suo. A preparare le valigie sarà anche Alessio Secco, direttore sportivo cui è stato affidato il ruolo di costruire la squadra, ma senza successo. Il ritorno di Bettega lo allontana dalla società che ha bisogno di ricostruire un team manageriale come ai tempi della "triade", un team che conosce il calcio e capisce di calcio.

Il presidente Jean Claude Blanc è stato chiamato per sistemare i conti del club, obiettivo raggiunto, ma la Juventus deve tornare a vincere o anche i conti il prossimo anno torneranno a scricchiolare, senza più gli incassi dei diritti tv della Champions League.

Hiddink, il "russo" al posto di Ferrara, ma quella dell’olondase allenatore della Nazionale Russa non è l’unica ipotesi, come non è assolutamente da escludere che la famiglia "Agnelli" esca dalla proprietà del club, a fronte di un reale interesse da parte di investitori esteri pronti a ridare smalto ad un club che ormai da troppi anni ha dimenticato cosa voglia dire vincere.

Una Juve senza gioco, senza carattere e soprattutto con tanti giocatori che sembrano essersi spenti per un modulo che non riesce a metterne in luce le caratteristiche. Troppe sconfitte sfortunate o non che siano state, costringono la dirigenza a rivedere i propri piani.