Rassegna stampa – Il nuovo stadio dell’Inter F.c.
Le ipotesi sulla collocazione dello stadio, al cui progetto in fase preliminare sta lavorando lo studio Boeri, sono l’area di Settimo Milanese al confine con Milano, dove sorge il Parco di Trenno, e quella di piazzale Perucchetti, dove sorge la caserma Santa Barbara. Quest’ultima è un’ipotesi complessa. Grazie al piano di dismissione di sette caserme firmato a maggio scorso dal ministero della Difesa e dal Comune, si libereranno oltre 350mila metri quadri, che potrebbero fare al caso dell’Inter, pronta a inserirsi nella procedura.
Per quanto riguarda l’area al confine con Settimo Milanese, il sindaco della cittadina conferma «un Piano d’area strategico per tutta la zona in ottica Expo 2015, con un capitolo definito Città dello Sport: in questo scenario si potrebbe inserire lo stadio: con le nuove infrastrutture previste, ad esempio il prolungamento della M5, potrebbe reggere l’impatto del traffico». Del resto nel Piano per il Rhodense (siglato dalla Provincia e 12 Comuni) si legge che il settore a ovest e nord-ovest di Milano, può confermarsi come naturale localizzazione per impianti sportivi sovralocali. Palazzo Marino, per ora, è più concentrato su San Siro, visto che c’è da chiudere la candidatura per gli Europei 2016: la giunta ha predisposto un piano di oltre 40 milioni per ammodernare l’impianto (copertura, accessi, consolidamento, salottini vip), i parcheggi e il contesto. «A oggi non abbiamo notizie ufficiali dall’Inter in merito alla volontà di costruire un nuovo stadio e alla zona individuata», dice l’assessore allo Sport Alan Rizzi. «La zona è top secret – dice Nicholas Gancikoff, incaricato della Sport Investment Group incaricato di coordinare le operazioni progettuali –, ci sono trattative in corso, si devono evitare speculazioni».
Nel frattempo un Ddl del governo dovrà consentire iter più snelli e investimenti agevolati in funzione della candidatura agli Europei 2016.
L’idea del presidente dell’Inter Massimo Moratti è quella di una struttura da far vivere 365 giorni all’anno e fruttare quelle cifre che oggi per le formazioni italiane sono un miraggio: circa 25 milioni all’anno arrivano nelle casse interiste dal matchday, secondo la Football Money League 2009 di Deloitte per la stagione 2007-08, su 173 milioni di ricavi complessivi. Manchester e Arsenal raccolgono dalle loro arene 120-130 milioni e Barcellona e Real intorno ai 100. E dal 2012 la faccenda si complicherà, con le indicazioni finanziarie dell’Uefa: il bilancio dei tre anni dovrà essere in parità, tanto guadagni, tanto spendi.
Niente da fare a Rho-Pero e Pioltello. «Idea folle», addirittura, secondo il sindaco Roberto Zucchetti, «quella di Rho, perchè si andrebbe a intasare la zona e far convivere situazioni che non combaciano: qui non c’è mai stato nessun approccio né formale né informale». Pioltello? La società proprietaria di gran parte del parco delle Cascine, la Creafin Spa, a inizio 2009 aveva presentato in Comune la proposta di una cittadella dello sport, «per la quale abbiamo avviato delle consultazioni con una primaria società sportiva interessata», informava, ma poi ha virato verso un nuovo progetto, per portare edilizia residenziale e una facoltà della Statale: «L’ipotesi stadio è del tutto tramontata», chiude il sindaco Antonio Concas.
C’era anche la strada ipotizzata dal Comune di Milano: ammodernamento e ampliamento del bacino del Meazza, con l’utilizzo dell’area dell’ippodromo, magari per poi venderlo alle due formazioni cittadine. Ma l’Inter non sembrerebbe sentirci: «La società vuole lo stadio nuovo – dice Gancikoff, che sta lavorando anche per il nuovo impianto dell’Atalanta –, il progetto va avanti». I riferimenti sono l’Allianz Arena di Monaco e l’Emirates stadium di Londra (Arsenal), «ma facendo diversi passi in avanti in ambito tecnologico, di comfort e sicurezza – assicura Nicholas Gancikoff –, con un alto livello dei servizi: sarà un polo d’attrazione e interazione per tutti i tifosi». Ci saranno ampi spazi per la ristorazione, commerciali, per l’intrattenimento, con una società ad hoc creata per la promozione di eventi. «L’impatto visivo sarà molto importante, il design innovativo, tanto da diventare un simbolo della modernità a Milano» dichiara Gancikoff.
«Abbiamo lavorato su varie ipotesi di localizzazione e sui principali dati dimensionali – afferma l’architetto Stefano Boeri (che ha progettato anche lo stadio della Samp per la zona dell’aeroporto, che però difficilmente sarà realizzato) –, abbiamo preparato alcuni progettini, compreso quello di uno stadio inserito in una sorta di collina e interamente coperto dal verde, ma per ora, non ci sono sviluppi». Si è ragionato su un tetto a scomparsa, interamente coperto dal fotovoltaico, su servizi hi-tech come mini-schermi palmari a noleggio per i replay. Quasi certo l’utilizzo del cosiddetto naming right, cioè l’attribuzione al campo dello stesso nome dello sponsor principale, creando un ulteriore gettito di introiti. La dedica, invece, dovrebbe essere una partita a due, o una condivisione, fra Angelo Moratti e Giacinto Facchetti.
fonte: IlSole24ORE
Sessantamila posti, 300 milioni di budget, ritorni auspicabili di 100 milioni annui, primo match nel 2014.
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