Sport&Affari – Cosa perde la Juventus se non entra in Champions league (2)
Rassegna stampa – La Gazzetta dello Sport
Juventus La rincorsa alla Champions vale 70 milioni
SERIE A Abbiamo fatto i conti in tasca alla Signora e se perde il treno giusto sono guai
E’ la cifra che si ottiene da bonus Uefa, diritti tv e sponsor, più il capitale della rosa. Così il quarto posto è obbligatorio
FRANCESCO BRAMARDO
TORINO
La salvezza è a nord, come indica la lancetta della bussola. Se qualcuno a casa Juve avesse smarrito la direzione, ci pensa Alessandro Del Piero a ricordare la strada: «Dobbiamo arrivare in zona Champions, i giochi sono aperti ma non possiamo più sbagliare». Altri prima del capitano hanno ricordato che il futuro della Juve, tornare tra le grandi del calcio o affrontare il rebus della rifondazione, per la seconda volta dopo la discesa in B, passa dalla qualificazione in Champions League. Più che un desiderio, è un obbligo per un’azienda che si regge su cifre importanti, oltre 50 milioni solo per gli stipendi dei giocatori. «Se non ce la facessimo sarebbe come retrocedere in Serie B». La frase di Felipe Melo rende l’idea. In corso Galileo Ferraris, negli uffici finanziari della società, gli addetti alla contabilità e al marketing fanno gli scongiuri, ma stanno già toccando con mano gli effetti della crisi. Minori introiti al botteghino, difficoltà a rinnovare contratti con gli sponsor in scadenza, congelate le iniziative per incentivare la vendita dei palchi nel nuovo stadio. Le strategie per evitare una contrazione pesante del mercato sono da tempo in atto anche se – come sottolineano dal club – l’uscita dalla Champions al primo turno proprio non ci voleva. Più per una questione di immagine che per immediate esigenze di cassa. L’Europa League «non tira» e nemmeno l’Ajax come avversario: per incentivare la vendita dei tagliandi è stato applicato uno sconto a chi acquista il biglietto per Juve-Genoa.
70 milioni Il pericolo maggiore è però legato al bilancio della prossima stagione. Senza poter contare sul forziere dell’Uefa (incassi Champions e diritti tv) e con un parco giocatori da rifondare, l’asset finanziario del club non potrà reggersi sull’autofinanziamento, tanto caro al presidente-amministratore Jean Claude Blanc. Il buco da ripianare rischia di diventare una voragine da 70 milioni tra incassi Champions, diritti tv, sponsorizzazioni e svalutazione del capitale giocatori. L’onda lunga dello tsunami investirebbe anche il 2010-2011: entrate in linea con il 2007-08, la stagione del ritorno in A, ma con il doppio delle spese.
Sponsor Dalla posizione in campionato ballano contratti pesanti nell’immediato. Entro marzo va chiuso l’accordo con lo sponsor primario (la New Holland, 33 milioni in 3 anni, è in scadenza). Il gruppo Fiat non pare interessato, ci sono alcune proposte al vaglio ma sugli stessi parametri. Cifre destinate al ribasso a meno di premi-obiettivo (ottavi di Champions, scudetto). Salva la voce «diritti tv» per l’estero, già ceduti per il prossimo biennio, la posizione in classifica degli ultimi cinque anni farà fede per la spartizione dei diritti televisivi da parte della Lega. L’anno in B e la stagione in corso rischiano di pesare sul conteggio finale. Non sorridono neppure a Sportfive, la multinazionale che si è assicurata, a fronte di 75 milioni per 12 anni, la gestione della vendita del diritto di titolazione del nuovo stadio, di parte dei palchi e dei posti vip. Sportfive vorrebbe chiudere il contratto entro l’estate, ma gli investitori al momento latitano.
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