Il Club de Regatas Vasco da Gama è una delle più antiche squadre brasiliane, fondata nel 1898, e nella sua storia ha avuto diverse tenute di gioco.

Nel suo armadio ne ha tre: una bianca con diagonale nera e una nera con diagonale bianca. Poi c’è la terza maglia, che varia a seconda delle mode. 

Quest’anno è stata presentata la versione bianca con croce frontale. Un template molto simile a quella del centenario dell’Inter, che i nerazzurri hanno rispolverato anche quest’anno.

Il modello è ispirato dalla croce patente, o croce templare, che è nel simbolo del club: una caravella a vele spiegate come quelle usate dai primi esploratori portoghesi.

La maglia crociata, anche se molto suggestiva, è sempre al centro del mirino. Prima di tutto sarebbe interessante sapere cosa nei pensano in via Durini della fotocopia brasiliano del Vasco.

Seconda cosa: ricordate le polemiche per la maglia crociate dell’Inter contro i turchi del Fenerbahçe in Champions league un paio di stagioni fa? Polemiche che convinsero addirittura il Barcellona a togliere la croce dallo scudo sociale nelle maglie vendute in Arabia Saudita e Algeria.

E le polemiche, molto attuali, della maglia crociata del Parma. Ripescata dopo il fallimento dell’epoca Tanzi, è ora al centro del dibattito. Un gruppo di tifosi (ribattezzato "Comitato Maglia Gialloblù") si sono riuniti per chiedere alla società di tornare alla divisa gialloblu a bande orizzontali come nelle annate trionfali di fine Anni 90.

“La maglia crociata è simbolo di un Parma nelle serie minori e da quando è tornata in auge la squadra è sprofondata nell’anonimato”: queste le motivazioni dei tifosi.

Ma dalla società del presidente Ghirardi rispondono: “Nessuna modifica, si va avanti con la maglia bianca con croce nera”.