L’ASSOCIAZIONE PER L’AZIONARIATO POPOLARE SI COSTITUIRÀ UFFICIALMENTE IL 6 APRILE PROSSIMO DI FRONTE A UN NOTAIO

Il governo britannico ha proposto di riservare un quota azionaria dei club britannici (fino al 25 per cento) ai tifosi, spesso unica identità nazionale delle squadre di club. Il presidente della Uefa, Michele Platini, ha applaudito l’iniziativa («Mi piace l’idea»), rivelando di apprezzare il sistema spagnolo dove società come Barcellona e Real Madrid sono controllati dall’azionariato popolare. In Italia, qualcosa s’è mosso a Roma e Modena e, in parte, fra i tifosi della Juventus. Sono questi gli esempi da cui trae ispirazione l’associazione «Il mio Potenza», che martedì 6 aprile, alle ore 19, si costituirà ufficialmente presso il notaio Zotta. L’obiettivo dichiarato dei promotori è quello di affiancare in futuro un imprenditore o più imprenditori che vorranno rilevare il Potenza. Fra i 71 e-navigatori che hanno partecipato al sondaggio sul sito ilmiopotenza.it, 27 credono che sia l’occasione per la tifoseria rossoblu di salvare il futuro della squadra (il 38 per cento), 19 sposano la definizione di progetto vincente (26,8 per cento), mentre solo una minoranza del 10 per cento ritiene che l’azionariato popolare non sia la soluzione ai problemi della società. Il progetto dell’associazione rossoblu sarà presentato ufficialmente il 29 aprile in un teatro di Potenza, probabilmente il Don Bosco. «Nasciamo per unire, non per disunire» è uno degli slogan dei supporter rossoblu, che hanno deciso di sposare questo «nuovo modo di fare calcio, seguendo la scia di Roma, Torino, Modena e Brescia». L’obiettivo primario è rilevare una parte delle quote sociali. Solo in questo modo, dicono i tifosi, «potremo curare il nostro Leone (ferito) dall’interno», solo così «la nostra immensa passione per i colori rossoblu non verrà più mortificata».

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