I tedeschi sono inossidabili, arrivano quasi sempre in fondo. Nel 1982 perdono la finale contro l’Italia, nel 1986 contro l’Argentina, a Italia ’90 si vendicarono contro Maradona & Co alzando la coppa per la prima volta uniti dopo il crollo del Muro. Gli anni Novanta segnano la fine di quella generazione d’oro: a Usa ’94 e Francia ’98 cedono ai quarti contro le sorprese del torneo Bulgaria e Croazia. Il quadriennio successivo basta e avanza per ricostruire e nel 2002 la Germania arriva, a sorpresa, a giocarsi la coppa in una finale dall’esito scontato contro il Brasile. Quattro anni dopo, in casa, erano certi di vincere, e avrebbero potuto farlo se in semifinale non avessero incontrato l’Italia di Lippi, lanciatissima dall’entusiasmo e dalla buona sorte. E oggi la nazionale tedesca può staccare il biglietto per la sua settima finale nelle ultime dodici edizioni dei campionati del mondo. Lo meriterebbe, bisogna ammetterlo, perché fare quattro gol a testa a Inghilterra e Argentina non è roba da tutti. Dovrà vedersela con le furie rosse spagnole, arroganti e viziati ragazzini mechati che credono di essere i migliori del mondo. Eppure il loro mondiale era cominciato con la sconfitta contro la Svizzera e nelle partite successive non si è vista l’arrembante Spagna che ha vinto meritatamente l’Europeo del 2008. Ma la qualità c’è, nonostante la snervante arroganza tipica della Spagna (non solo calcistica) di oggi. Villa e soci devono vincere, non hanno alternative. A Madrid si parla di vittoria mondiale da due anni e non è contemplato neppure il secondo posto. Che a questo punto rischia di non arrivare nemmeno, visto che la Germania multicolor di Ozil e Mueller, di Klose e Podolski, vuole vincere e sa di poterlo fare.

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www.facebook.com/adidasfootballL’Olanda torna a giocare una finale mondiale dopo trentadue anni (l’Argentina nel 1978) e ora aspetta la vincente dell’altra semifinale che oggi vedrà confrontarsi Germania e Spagna.