Nel Mondiale Superbike, nato nel 1988, corrono maxi moto derivate dalla produzione: telaio e aspetto esterno devono essere gli stessi del modello in vendita, il motore è ampiamente elaborato. Le migliori hanno 220 cavalli, una ventina in meno della MotoGP, che sono prototipi senza vincoli costruttivi. La Superbike è gestita da Infront Motorsport, nata dalla fusione (2007) tra la romana Flammini Racing e la svizzera Infront, gigante svizzero dei diritti tv: Mondiali di calcio, serie A, Bundesliga e altro. Presidente è Joseph Blatter, nipote del numero 1 della Fifa.
Dal 2009 in Superbike corrono le principali Case: le giapponesi Honda, Suzuki, Yamaha e Kawasaki, che giovedì al Nürburgring presenterà la moto 2011, e le europee Ducati, Aprilia (oggi Biaggi prova al Mugello novità per il 2011) e Bmw (primo Mondiale in 93 anni di storia). In MotoGP ci sono «solo» 4 Case: Yamaha, Honda, Suzuki e Ducati. I piloti sono 25 (17 in MotoGP); la gestione di un team ufficiale costa circa 5 milioni di euro (20-25 in MotoGP) ma i privati possono correre da protagonisti con un milione di euro a stagione; 13 i GP in calendario in Europa, America, Africa e Oceania. Lo sponsor principale della serie è la taiwanese Hannspree (elettronica), co-sponsor Pirelli, che è pure fornitore unico di pneumatici, e Alfa Romeo. Il giro d’affari del campionato è di circa 50 milioni di euro.
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