Sport&Affari – Il crac del Barcellona (rassegna stampa)
fonte: ITALIAOGGI
Barcelllona a rischio “crac”
Debiti per 430 milioni di euro, con i costi societari cresciuti in un solo anno del 20%.
I catalani pagano la cattiva gestione dell’operazione Ibrahimovic, venduto dopo solo un anno al Milan.
Un “rosso” per 430 milioni di euro, con il rischio del crac se non verranno presi a breve provvedimenti urgenti sul fronte del contenimento dei costi. E’ la fotografia dura, ma reale, dello stato di salute finanziario del Barcellona F.c.
Appena due anni fa era considerato, post vittoria a Roma in Champions league, il club-modello per il calcio continentale, non solo in ambito sportivo.
Il vivaio (la mitica “cantera”) ideato per far crescere i campioni del futuro, l’azionariato popolare con più di 173 mila soci, i progetti di ampliamento dell’impianto del Camp Nou e un pool di sponsor di tutto rispetto, potevano garantire un futuro florido ai catalani per i prossimi anni.
Nella realtà i numeri del Barça guidato dal presidente Joan Laporta, iniziavano proprio nel 2009 a scricchiolare. A distanza di un anno e pochi mesi dopo l’ingresso del nuovo numero uno (Sandro Rosell) i conti non solo sono ampiamente in rosso, ma peggio ancora non tornano, soprattutto dopo l’ultimo monitoraggio condotto, per conto del nuovo presidente, dalla società di revisione KPMG.
L’analisi non consente dubbi sullo stato di salute dei catalani. L’esposizione finanziaria (debiti a medio/lungo termine) è di 430 milioni di euro, tra le più alte in Europa e con l’attivazione del fair play finanziario ideato da Michel Platini (presidente dell’Uefa) il club spagnolo rischia di rimanere ai box almeno per un campionato se non ridurrà l’indebitamento. Nell’ultimo esercizio poi è stata registrata una perdita pari a 79,6 milioni di euro, senza considerare il deficit di cassa persino superiore (118 mln). Il giro d’affari è cresciuto da 384 a 415 mln di euro. Il tutto, però, non è controbilanciato a livello di spese: dal 2008/9 al 2009/2010 si è passati da 362,4 mln a 486,9 mln di euro (+20,8%). Il colpo finale per le casse degli azulgrana è arrivato con la cattiva gestione del cartellino di Zlatan Ibrahimovic. Il campione svedese costato ben 69 mln di euro ha generato perdite, una volta trasferitato alla corte del Milan, per 37,2 mln di euro. Se a questa operazione si sommano le controversie legali/economiche con Sogecable (sul tema dei diritti tv) e la perdita secca prodotta da Barça Tv (il canale monotematico del club), che invece di portare ricavi è un vero e proprio buco nero (11,4 mln di perdite) il quadro è più che preoccupante.
Il nuovo presidente del Barcellona ha dato mandato, su richiesta dei soci, di analizzare con maggiore attenzione i costi prodotti dalla gestione Laporta, soprattutto quelli troppo elevati, e non si esclude a breve un’azione legale nei confronti della vecchia dirigenza.
Una boccata d’ossigeno arriverà dal sistema bancario. Gli azulgrana potranno contare su nuove linee di credito per 155 mln di euro. Serviranno a ristrutturare il debito, ma è chiaro che il Barcellona dovrà ridimensionare tutte le voci di costo e/o di investimento, con effetti negativi immediati a livello di calciomercato. L’alternativa è essere esclusa, nei prossimi anno, con molta probabilità dalla Champions league, se non arriveranno segnali di ravvedimento in ambito economico-finanziario.
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