Aziende

Media – Nuova normativa per gli aiuti all’editoria italiana (rassegna stampa)

Editoria, aiuti legati ai dipendenti
Tagli del 20% se non si raggiunge il numero stabilito
 di Luigi Chiarello 
La riforma dei contributi all’editoria punta a mantenere livelli occupazionali minimi nelle redazioni. E questo sia nei quotidiani e nei periodici, sia nelle agenzie d’informazione radiofonica e televisiva. Quelle, cioè, che forniscono servizi e contenuti a radio e tv. Per quanto riguarda, invece, le agenzie di stampa, queste potranno godere per il 2010 di un contributo fisso annuo, pari al 30% dei costi ammissibili a finanziamento risultanti dal bilancio, inclusi gli ammortamenti, Quest’aiuto, però, non potrà superare quota un milione di euro a impresa.
Ieri il preconsiglio dei ministri ha dato via libera al regolamento sui contributi all’editoria 2010 (si veda ItaliaOggi di ieri).
Il testo dovrebbe sbarcare venerdì prossimo in Cdm, per l’ok definitivo, nonostante la prevista assenza a palazzo Chigi del premier, Silvio Berlusconi. Infatti, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, quello di venerdì sarà un esecutivo tecnico, che lascerà nel cassetto provvedimenti politicamente sensibili, come la riforma della giustizia o il decreto legge che blocca per sei mesi la tracciabilità dei flussi finanziari sugli appalti per i contratti firmati entro il 7 settembre 2010.
Tornando, invece, ai contributi all’editoria, come detto quella stilata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Paolo Bonaiuti, è una riforma che tocca i livelli minimi di occupazione.
In particolare, le agenzie d’informazione radiotelevisiva dovranno, d’ora in poi, avere una struttura redazionale di almeno 15 giornalisti, assunti con rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e regolarmente iscritti all’Inpgi. Inoltre, dovranno essere collegate in almeno 13 regioni (oggi la norma ne prevede 12) con almeno 40 emittenti radiofoniche (oggi sono non meno di 30) e diffondere oltre due mila notiziari l’anno rispetto ai mille previsti dalle norme in vigore.
Invece, per quanto riguarda le agenzie regionali, queste dovranno avere, per l’intero anno, una struttura redazionale di almeno quattro giornalisti full time, iscritti all’Inpgi. E dovranno essere collegate con un minimo di dieci emittenti radiofoniche o televisive nella stessa regione o in regioni limitrofe, diffondendo oltre mille notiziari l’anno.
Infine, per quanto riguarda i giornali, la riforma Bonaiuti pone quattro paletti chiari sull’occupazione. Due per i quotidiani e due per i periodici. Ma in tutti e quattro i casi il taglio è identico: -20% dell’aiuto spettante (calcolato in base a parametri anticipati ieri da ItaliaOggi, ndr), se non si rispettano i vincoli occupazionali minimi richiesti. Quali sono? Eccoli.
Per i quotidiani: se il contributo agli editori supera per il 2010 i due mln di euro, il taglio scatta se l’impresa non ha utilizzato almeno cinque giornalisti o poligrafici regolarmente assunti con contratto a tempo pieno indeterminato. Se invece il contributo è compreso tra uno e due mln di euro, allora parte la decurtazione se l’editore non ha utilizzato, nell’intero anno agevolato, almeno tre giornalisti o poligrafici assunti con contratto a tempo pieno e indeterminato.
Per i periodici: il contributo viene sfoltito quando, essendo questo superiore a 400 mila euro, l’impresa editrice non ha utilizzato almeno tre giornalisti, poligrafici o grafici editoriali assunti a contratto a tempo pieno indeterminato. Se invece l’aiuto è superiore a 200 mila euro e inferiore a 400 mila euro, la sforbiciata al contributo è automatica se l’editore non ha impiegato almeno due giornalisti, poligrafici o grafici editoriali assunti con contratto a tempo pieno ed indeterminato.
Per altro, sul tema degli aiuti, giusto ieri Bonaiuti e il capo del dipartimento per l’informazione e l’editoria, Elisa Grande, hanno incontrato una delegazione della Fieg, guidata dal presidente, Carlo Malinconico. Sul tavolo anche la questione contributi diretti; in relazione ai quali, ha spiegato la Fieg «è emersa la necessità di garantire il sostegno, in un momento di risorse pubbliche calanti, alle realtà editoriali concrete e con una reale consistenza di organico giornalistico e di diffusione effettiva».
 
fonte: ITALIAOGGI (rassegna stampa) 

Nuova normativa in arrivo per le aziende editoriali italiane che beneficiano di contributi pubblici per il settore. 

Previous post

Calcio - Mondiale per Club: definito il calendario della competizione

Next post

Web - Nuova release grafica e approccio multimediale per Sporteconomy.it

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *