Rass.Stampa – La Regione Piemonte non vuole ‘perdere’ il ritiro della Juventus
L’impegno economico? Circa due milioni di euro. A tanto ammonterebbe lo sforzo in quattrini che la Regione si dovrebbe accollare, non da sola, per “sponsorizzare” e soprattutto convincere la Juventus e riportare dentro i confini del Piemonte il ritiro estivo del club guidato da Andrea Agnelli.
E la trattativa è entrata nel vivo, anche perché l’obiettivo dell’assessore allo Sport, Turismo e Istruzione, Alberto Cirio, è di evitare che la società bianconera opti ancora per Pinzolo, nel Trentino che non ha intenzione di mollare ad altri la presenza bianconera (in lizza c’è pure Sestriere). “La Juventus è un marchio importante – sottolinea Cirio – pensiamo ad una collaborazione su più livelli, a cominciare dai ritiri estivi, sia quello grande da 20 giorni sia quello piccolo da 5, in due località differenti e con ricadute turistiche importanti. E poi l’apertura al pubblico del nuovo stadio Juve dovrà essere visitabile come i grandi impianti europei: favorirà la promozione del Piemonte in occasione delle partite che si giocheranno all’estero”. Cirio ha dato mandato a Finpiemonte di fare uno studio sulle ricadute economiche e turistiche del ritiro del club bianconero nel Trentino. Ma l’osservatorio provinciale del turismo del Turismo ha calcolato in 4,2 milioni il giro di affari prodotto nel solo 2009.
L’impegno economico è di quelli rilevanti, soprattutto in un periodo di vacche magre e di tagli. E Cirio ha iniziato a battere cassa. Alla fine la Regione potrebbe dare tra un milione e un milione e mezzo, il resto dovrebbe essere a carico delle Atl, dei Comuni coinvolti nell’operazione e, perché no, di Unioncamere Piemonte, l’associazione delle Camere di Commercio della regione guidata da Ferruccio Dardanello. E l’assessore Cirio ha chiesto proprio a Dardanello, cuneese, se l’ente può sostenere una parte della spesa per riportare il ritiro bianconero a casa. La risposta non è stata delle più promettenti: “Il progetto è stato considerato interessante, ma tutti devono fare i conti con i bilanci magri”, spiega Cirio.
Ma l’assessore, fede calcistica a parte, non vuole lasciar perdere nemmeno il Torino Calcio e sta esaminando la pratica Filadelfia. Lo scopo sarebbe quello di partecipare nella Fondazione con una quota pari a quella del Comune di Torino, circa 3 milioni e mezzo, e accompagnare al ricostruzione del luogo simbolo del popolo granata. “Cosa si può fare? Ricostruire lo stadio oppure creare un monumento alla memoria? La giunta Cota – dice Cirio – al contrario di quello che è successo nei cinque anni precedenti vuole ricostruire un rapporto con le storiche società di calcio del Piemonte. Il presidente ha già parlato della questione con il sindaco Chiamparino”.
Non è la prima volta che la Regione pensa e fa operazioni di questo tipo. Già nell’era Enzo Ghigo si era raggiunto un accordo con la campionessa di sci Stefania Belmondo, ma in un periodo di tagli indiscriminati, a partire dai quattrini necessari per pagare le borse di studio, è opportuno impegnare soldi in questi capitoli. “Ogni euro investito dovrà avere un ritorno certo in ambito turistico – sottolinea Cirio – altrimenti non proseguiremo con il progetto. E poi si tratta di un piano pluriennale, di ampio respiro”.
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