Calcio- Il City si fa grande anche nei debiti
Certamente una pedina importante per lo scacchiere di Mancini ma un’arma a doppio taglio che potrebbe peggiorare le condizioni economiche di una società che già non naviga in buone acque.
Lo scorso anno il club si è aggiudicato un titolo a cui sicuramente nessuna delle società di Premier ambisce: la più grande perdita di sempre, dopo quella registrata dal Chelsea di Mourinho, con 148 mln di euro.
Il City ha fatturato 146 mln di euro con un totale di spese pari a 294 mln e, per essere buoni, si può evitare di aggiungere a queste i ben 180 mln spesi per la campagna acquisti estiva a cui è seguito un incremento del monte ingaggi pari a 58 mln (dati La Stampa).
Ma tali perdite non sembrano impensierire il management inglese, neanche alla luce dell’imminente Financial Fair Play che sarà a regime dalla stagione 2013-2014.
Il City sarà in grado di autofinanziarsi, ha fatto sapere l’Ad Gary Cook, ma c’è un dubbio: come?
Molti degli sponsor del Manchester sono rappresentati da aziende di Abu Dhabi e l’idea di Mansur di provvedere a una mega sponsorizzazione di 100 mln è pressoché surreale dal momento che la Uefa andrà a punire qualsiasi sponsorship troppo generosa che non rifletta gli standard del mercato.
L’attacco di Platini alle sfrontate campagne acquisti intraprese dal City era già arrivato nel 2009 quando il Presidente della Uefa aveva fatto sapere che ben presto le società avrebbero potuto spendere soltanto quello che guadagnano in tv rights, merchandise e ticketing.
E proprio il City in queste tre categorie sembra aver raggiunto il proprio livello massimo, soprattutto in una.
Per il ticketing molto dipende dal fatto che il club non ha uno stadio di proprietà il che lo obbliga a dividere al 50% i compensi con il comune ogni qual volta si superano i 34 mila spettatori; piccolo dettaglio che ha portato la società a guadagnare 21 mln dai biglietti, in confronto ai 127 dello United.
Fortunatamente a tutto ciò verrà data una risposta ben presto e chissà se il City vedrà sgretolarsi il segno di tener testa alle grandi d’Europa.
Alla faccia del fair play finanziario. Lo sceicco Mansur, proprietario del club inglese, ha deciso di fare le cose in grande e per riuscirci non bada a spese; è di ieri la notizia dell’acquisto di Dzeko dal Wolfburg per una cifra superiore ai 30 milioni di euro.
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