Si parte dalla massima divisione A1 dove la Lazio di coach Ciocchetti fatica a ritrovare se stessa-e lo splendido campionato della scorsa stagione con i playoff- imbrigliata dopo il ko con Brescia(15a9) di sabato scorso in un terzetto di penultime in classifica non proprio da rango biancoceleste. A seguire più in là ,in A2, la Roma femminile che domina a 6 punti la classifica, mentre i ragazzi del Vis Nova faticano nella parte bassa,sestultimi a 9 punti. E poi,dietro nelle categorie minori, tanto entusiasmo giovanile che monta.Speranza e colore di una pallanuoto capitolina dal dna solido che cerca la ribalta nazionale.

Uno squalo che azzanna un pallone come simbolo, uno squalo bianco e nero che si aggira dalle parti del Foro Italico con grinta da vendere: sono i Black Sharks Capitolini, formazione di giovanissimi che milita in serie C dalla seconda promozione consecutiva dopo la fondazione del gruppo nel 2008, ma che ha tutti i numeri per agguantare le più allettanti sfide dei prossimi anni.

La serie B subito e poi la massima serie, perché no.Un primato l’hanno comunque raggiunto:essere la squadra più giovane d’Italia con un board di ventenni come dirigenti di stile facebokkiano.

Dal presidente che parla da consumato manager,Niccolò Cristofaro di ventidue anni, al suo vice coetaneo Luigi Grossi.E poco importa se “onorario” del gruppo è Mario Fiorillo , icona della pallanuoto azzurra oro olimpico, le strategie di comunicazione e marketing sono in mano a Mario Capucci ,altro ventenne dalle idee chiare, anzi chiarissime come l’acqua del Foro “l’idea è nata quasi per scherzo tra di noi amici pallanotisti una sera a cena. Perché Black Sharks? Perché abbiamo la grinta giusta per arrivare presto in alto.Vogliamo essere il futuro della pallanuoto romana”.

Idee chiare, colorate da una tifoseria di altrettanto giovanissimi che hanno affollato la presentazione a Ponte Milvio  del campionato che partirà i primi di febbraio. Il coach? Almeno quello di esperienza, un “vecchio” quarantenne che risponde al nome di Fabio Censini. Anche lui rapito da questa rivoluzione di ventenni in calottina.

di Christian Zicche