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Il caso Joseph Cala, presidente della Salernitana calcio per 13 giorni

Salernitana: Nasdaq e nuvole…

di Massimo Lucchese

E’ un calcio, quello
italiano, alla ricerca di liquidità e denaro fresco. Se poi arriva dall’estero
fa ancora più notizia. Dopo il Venezia calcio (serie D), in mano ai russi, adesso
è il turno della Salernitana (Lega Pro/prima divisione), passata, dopo sette
mesi di trattative, dal presidente Antonio Lombardi, costruttore di grido, alla
Cala Corp. di Joseph Cala, emigrato da giovane negli Usa per cercare fortuna.
La società, con sede nel Texas, è quotata nientemeno che al Nasdaq (sul “terzo
mercato”). Di progetti  Cala ne ha tanti.
Dalle navi da crociera di lusso ai resort futuristici costruiti nelle
profondità del mare. Per realizzarli servono 400 milioni di dollari. Sul
mercato ci sono 320,8 milioni di azioni della Cala Corp., di cui 218,8 milioni
sul listino a stelle e strisce. Al prezzo di 0,0052 dollari (mezzo centesimo di
dollaro) la capitalizzazione non supera il tetto di 1,7 milioni di dollari.

Troppo pochi non solo per
sognare abitazioni di lusso negli abissi, ma anche per coprire i 15 milioni di
euro di debiti, che Cala ha trovato nelle casse granata al momento della firma.
Ma l’imprenditore italo-americano non ha dubbi sul successo delle sue
iniziative: “…In cinque giorni questo titolo può raggiungere anche un dollaro
come quotazione e, in breve tempo, potrei disporre di oltre 320 milioni di
dollari”. Sarà anche vero, ma, nel frattempo, non tutti i 32 giocatori della
“rosa” hanno ricevuto lo stipendio e Covisoc-Lega Pro sono alla finestra per
valutare l’effettiva patrimonialità di Giuseppe Calà, in arte Joseph Cala.


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Marcel Vulpis

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