Nautica – Diamond32: una barca Green B per riscoprire la storia
La cronaca ha sempre raccontato il lato piu’ oscuro di queste vicende evidenziando soprattutto i disagi apportati nel ns. Paese dagli immigrati e omettendo i casi di quanti invece si sono pienamente integrati nella nostra realtà rivelandosi risorse importanti, come testimonia la storia di Avdi Rroshi, originario dell’Albania, collaboratore Bimax da circa 6 anni.
Dieci anni fa’ Avdi, arrivava in Italia, piu’ precisamente a Brindisi, come clandestino a bordo di un gommone, rischiando la vita in cerca di un futuro migliore di quello che poteva offrirgli il suo paese natale.
Oggi Avdi, nell’ambito di una “Mille Miglia del mare “ che farà da apertura al Salone Nautico organizzato dalla Camera di Commercio di Latina , lo “Yacht Med Festival” in programma a Gaeta dal 12 al 17 aprile p.v., si prepara ad affrontare nuovamente quella tratta per tornare in patria non piu’ da clandestino, ma come membro dell’equipaggio della barca Diamond 32 GREEN B, in quanto responsabile tecnico di produzione del cantiere costruttore BIMAX.
La storia di Avdi, testimonia come possano nascere delle sinergie vantaggiose per il nostro Paese quando la buona volontà di persone come Avdi viene valorizzata da aziende come la BIMAX, da sempre impegnata nell’offrire nuove opportunità lavorative di inserimento e crescita professionale in particolar modo ai giovani, il che fa trasparire l’impegno costante della società nella propria crescita e innovazione.
Infatti l’ auspicio che l’azienda fa’ è di poter ripetere il RAID MILLEMIGLIA anche il prossimo anno, magari a bordo di un nuovo modello di barca, come segnale della vitalità dell’azienda, magari toccando anche le coste del Nord-Africa, il che significherebbe una ritrovata pace per tutti quei paesi.
La barca DIAMOND 32, l’ultima nata del cantiere
BIMAX, conferma la vocazione ambientalista della società. Infatti questo
cruiser di 10 mt è stato progettato e realizzato secondo i parametri dell’ecosostenibilità,
così da offrire un prodotto come sempre eccellente per qualità, prestazioni e design,
ma a misura d’ambiente.
Una barca ecologica dunque, una barca “GREEN B”.
Non una certificazione rilasciata sulla base di punteggi accumulati o procedure
eseguite, bensì una sigla adottata dal cantiere per indicare il suo “ modus
operandi” nel totale rispetto dell’ambiente, e il suo impegno nel sensibilizzare gli appassionati della nautica alla
tutela dell’ ecosistema, utilizzando appunto un testimonial “GREEN”, il DIAMOND
32. L’intento della BIMAX è quello di diffondere tra i diportisti una cultura
ambientalista che si spinga oltre la salvaguardia del solo ecosistema marino, per
creare in ognuno di essi una coscienza ecologica, una condizione mentale che li
guidi in ogni scelta e azione della loro vita quotidiana; un vero e proprio
“stile di vita” nel rispetto dell’ambiente.
Questo è stato lo spirito che ha indirizzato lo staff tecnico della BIMAX in ogni fase di
realizzazione del DIAMOND, a partire dalla progettazione, con l’ideazione di
una carena a geometria variabile ad alta efficienza che assicura prestazioni notevolmente
performanti anche con motori non eccessivamente potenti e quindi a basso
impatto ambientale. Una dimostrazione da parte della BIMAX che l’applicazione
di motori dai grandi numeri, benchè commercialmente piu’ conveniente per il
cantiere, o produttore o rivenditore,
non è più indispensabile ai fini di una buona prestazione, né tantomeno
può essere più considerata un motivo di vanto. Senza dubbio i circa 40 nodi che
il DIAMOND raggiunge con una coppia di 200 CV,
riescono a soddisfare anche i diportisti più esigenti, gratificati oltretutto
dalla consapevolezza della bontà delle loro scelte, assolutamente rispettose
dell’ambiente.
Ma l’ispirazione “GREEN” del cantiere è stata
determinante anche nella scelta della tecnica
di costruzione “sottovuoto” che impedisce il rilascio dei solventi
nell’atmosfera, e permette di realizzare uno scafo più leggero e quindi dai
consumi ridotti; così come nella preferenza per fornitori anch’essi impegnati
nella tutela dell’ambiente, compreso quello lavorativo, oppure nella scelta di
soluzioni alternative come l’impiego di pannelli solari o la possibilità di un
motore elettrico ausiliario per poter navigare anche in aree marine protette.
Da sempre l’ Italia ha dovuto fronteggiare la
problematica dello sbarco dei clandestini, oggi diventata ancora piu’ complessa
a seguito dei recenti cambiamenti politici che si stanno verificando nei paesi
del nord-Africa.
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