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Calcio&Sociale – La Juventus non fa ‘autogol’ contro il cancro

Tra i testimonial c’è anche Giorgio Chiellini. Il difensore livornese, insieme a Legrottaglie, Miccoli, Sculli, Pato, De Sanctis, Perrotta, Gilardino, Palombo e il commissario tecnico Cesare Prandelli, si è prestato per spiegare ai ragazzi i rischi che si corrono con determinati comportamenti, dall’alcol al doping, dal fumo alla vita sedentaria. E l’ha fatto questa mattina prendendo parte a un incontro tenutosi presso l’istituto Lagrange di Torino.
A Chiellini, professore per un giorno, il compito di parlare di alimentazione, un argomento molto importante non solo per chi fa sport a livello professionistico. Giorgio ha illustrato anche esempi personali, come per esempio i pasti prima delle partite delle 12.30, una delle novità della stagione che sta per finire. «All’inizio è stato un po’ strano provare a mangiare un piatto di pasta alle nove del mattino. Comunque l’esperimento delle partite all’ora di pranzo è riuscito, visto il successo di pubblico. Personalmente preferisco giocare a mezzogiorno che di sera in inverno. A Poznan, a causa del troppo freddo, dopo pochi minuti avevo già mal di testa».
Ai ragazzi presenti, Chiellini ha parlato da “collega”, cioè da studente universitario, spiegando l’importanza dello studio e i sacrifici fatti per conciliare gli impegni accademici e il calcio (www.juventus.com).
“Autogol” è da sempre una parola difficile da digerire per i calciatori. Da oggi assume anche un significato diverso, più profondo e importante. “Non fare autogol. Gioca d’attacco contro il cancro” è il nome di un’iniziativa promossa dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) che ha visto la partecipazione di tanti volti noti del calcio italiano e il patrocinio di istituzioni quali FIGC, CONI, FMSI (Federazione Medici Sportivi Italiani) e Presidenza del Consiglio.
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Marcel Vulpis

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