Federazioni Italiane

Calcio – Sciopero Serie A: le dichiarazioni dopo il Consiglio Federale

Abete ha relazionato Petrucci sugli sviluppi delle ultime vicende legate alla firma del contratto collettivo per i calciatori di serie A.

Il CONI, nell’esprimere apprezzamento per l’operato del Presidente Abete nel suo ruolo di costante mediazione tra le parti, condanna apertamente i toni esasperati che hanno caratterizzato l’intera questione e manifesta il più profondo rammarico per l’evolversi di una situazione che è divenuta nel tempo incomprensibile e insostenibile. Incomprensibile perché, in questa diatriba, il CONI è fortemente preoccupato per il disagio e lo sconcerto che il rinvio della prima giornata di campionato creerà nell’opinione pubblica, negli sportivi e nei fruitori del fenomeno calcio, troppo spesso accantonati e dimenticati da chi invece dovrebbe dimostrare nei loro confronti rispetto e considerazione, nonché negli organi di comunicazione, alcuni dei quali garantiscono allo stesso sistema ingenti risorse. Insostenibile perché, se da una parte appare evidente e socialmente riconosciuto che il concetto di solidarietà sia un principio etico-sociologico individuale e non trasferibile o delegabile a terzi, dall’altra non si può non sottolineare che oramai tra le componenti del calcio italiano tutti i dibattiti, legittimi e democraticamente riconosciuti, non riescano più ad esprimere una sintesi condivisa ma sono costantemente condizionati di volta in volta da voci di singoli che generano confusione e provocano l’incapacità di trovare soluzioni unitarie. Le regole dello sport sono sovrannazionali e tutti, dirigenti, tecnici e atleti, hanno il sacrosanto dovere di rispettarle. Nessuna disciplina sportiva né i suoi rappresentanti possono ritenersi moralmente e gerarchicamente superiori ad un’altra. Il mondo dello sport, per definizione, è disponibile ad accettare convivenze e mediazioni ma respinge – e continuerà a respingere – ricatti e prevaricazioni che non intimoriscono chi ha per legge l’autorità di disciplina, regolazione e gestione delle attività sportive in Italia. Alla luce di queste considerazioni, il CONI ritiene che chi oggi antepone gli interessi esclusivamente personalistici a quelli della collettività, unica vera entità danneggiata da posizioni conflittuali, non sia assolutamente in sintonia con la situazione nel Paese e pertanto si assume la responsabilità di tutte le misure che dovessero ai vari livelli essere necessarie per porre fine a questa incresciosa vicenda.


Il Presidente dell’AIC Damiano Tommasi, al termine del Consiglio federale, ha ribadito che “senza firma del contratto collettivo i giocatori non scenderanno in campo sabato e domenica”, precisando che “un minuto dopo la firma sull’accordo noi siamo pronti a giocare”. “Ora aspettiamo le decisioni di Abete”, ha concluso Tommasi.

“Un fondo da 20 milioni di euro dalla Figc per evitare sciopero”. Questa la proposta del Presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete,illustrata nella conferenza stampa al termine del Consiglio federale. “La Figc – ha spiegato Abete – si è resa disponibile a garantire un fondo interno di 20 milioni di euro per i prossimi 3 anni per eventuali contenziosi sul contributo di solidarietà. In questo fondo non ci saranno contributi provenienti dal Coni, ma solo risorse interne della Figc”.“Abbiamo ripreso il Consiglio dalla discussione del documento consegnatoci ieri sera dal Presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta – ha spiegato Abete in conferenza stampa – che individuava all’art.4 della bozza dell’accordo l’inserimento di una voce che addebitasse esclusivamente ai calciatori il carico del contributo di solidarietà e all’art. 7 una ridefinizione degli allenamenti differenziati”.  Sul primo punto, “non sapendo se il contributo rimarrà in sede di conversione del decreto legge – ha chiarito il Presidente federale – o se il legislatore andrà ad identificare con chiarezza il soggetto chiamato a corrispondere la contribuzione straordinaria, abbiamo dato la nostra disponibilità a costituire un Fondo di garanzia di 20 milioni da qui al 2013, senza attingere un solo euro dalle contribuzioni pubbliche derivanti dal Coni”. Dopo aver ribadito la convinzione “che in sede di conversione il Parlamento farà chiarezza sui destinatari del provvedimento” e che comunque, a giudizio della FIGC,  “i tesserati hanno  il dovere morale di pagare”, Abete  ha spiegato poi che il Fondo rappresenta “la volontà della Figc di dare un quid novi alla trattativa”; si tratta, ha detto ancora più nel dettaglio il presidente federale “di una garanzia che la Figc dà alla Lega, e per converso alle società che sono un elemento centrale del sistema, che chiede maggiore certezza di fronte ad una situazione eccezionale non prevista che potrebbe determinare un appesantimento dei bilanci”. “Attendiamo i riscontri a questa proposta, pur avendo ricevuto la delega del Consiglio federale per un eventuale rinvio della prima giornata di campionato” ha concluso Abete.

Il Presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta, al termine del Consiglio della Figc, ha dichiarato: “Noi abbiamo già ieri dettato le condizioni precise per rinnovare il contratto collettivo. Le nostre richieste sono ragionevoli ed equilibrate. Non credo di dover dare risposte ad Abete, la proposta del fondo di garanzia non fa mutare la posizione della Lega di A, aspettiamo che l’AIC revochi lo sciopero e accetti le integrazioni proposte da noi, o se ne assumeranno tutte le responsabilità”.

Il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Petrucci, ha incontrato al Foro Italico il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete.

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