Calcio – Figc: per Abete l’11 settembre si deve giocare
L’iniziativa del presidente federale è ripresa oggi con l’unico scopo di una mediazione risolutiva, per evitare che lo stop del campionato si protragga ancora. Nella sede della Federcalcio si sono svolti due incontri separati per verificare in che modo avvicinare ulteriormente le parti in una trattativa bloccata su due condizioni poste dalla Lega: contributo di solidarietà (sul quale il Governo sta decidendo la totale abolizione ) e allenamenti differenziati con revisione dell’articolo 7 del vecchio contratto. Le ultime notizie giunte da palazzo Chigi sulla rinuncia al contributo di solidarietà hanno confermato la giustezza e la trasparenza delle posizioni assunte nei giorni scorsi dalla FIGC: si discuteva di una mera ipotesi, oggi del tutto caduta, e si chiedeva di inserire in un accordo collettivo una clausola che comunque sarebbe stata inefficace.La Figc, in vista dell’Assemblea della Lega in programma giovedì, metterà a disposizione dei venti presidenti delle società di serie A tutto l’incartamento che attesta il lavoro svolto fino ad oggi in merito al contratto collettivo: da agosto ad oggi sono stati effettuati sull’argomento ben quindici incontri e sono stati definiti molti punti innovativi per il rinnovo dell’accordo collettivo per i calciatori di Serie A.
La giornata di intenso lavoro del presidente Abete è iniziata molto presto. Ai microfoni Rai della trasmissione Radio Anch’io sport, il numero uno della Figc ha sottolineato: “Si è generata una confusione come se il contenzioso avesse valenze economiche: ma così non è. L’accordo era stato fatto e la Lega non ha rispettato gli impegni assunti: e questo è un dato di fatto. Sicuramente la Lega ha mostrato un irrigidimento, legittimo cambiare idea, ma non ha rispettato gli impegni. Questo però è il momento in cui la responsabilità induce a cercare un’opera di mediazione, con la logica assembleare non si va da nessuna parte. La Figc è sempre disponibile grazie anche al sostegno del Coni. Ma noi siamo molto provinciali: pensare che le idee del singolo possono modificare un sistema mondiale, significa essere fuori dal mondo e provinciali. Ci sono grandi imprenditori, ma i sistemi di governance non funzionano all’interno della Lega: il singolo imprenditore come può pensare di cambiare le regole mondiali quando la quadra non si trova nemmeno all’interno della Lega? Sono necessariamente ottimista perché è un obbligo che la giornata dell’11 settembre si giochi, cerchiamo di arrivarci in uno spirito di accordo”.
“L’11 settembre il Campionato di Serie A deve cominciare: é un obbligo di tutte le componenti del calcio”: con questa imprescindibile premessa il presidente della Figc Giancarlo Abete ha invitato al tavolo della mediazione prima il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta e successivamente il numero uno dell’Aic Damiano Tommasi.
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