“La legge – prosegue Camiglieri – dice che chi si vuole abbonare a una piattaforma italiana si deve essere residenti in Italia. In futuro sarà possibile vendere le piattaforme via web senza card ma solo con un codice di accesso o abbonamento. Siamo di fronte a una svolta”. Il numero uno della società specializzata in attività di public affairs, regolamentazione e comunicazione strategica ricorda che “la vicenda nasce nel momento in cui una proprietaria di un pub inglese, fa vedere le partite tv mediante una carta greca. In Inghilterra un abbonamento Sky è di circa 60 euro, mentre in Grecia costa molto meno. Da sempre è vietato vendere le smart card al di fuori del proprio paese d’origine, ma queste schede vengono vendute ugualmente. La Lega dovrà approfondire questa faccenda e studiare come poter vendere i proprio diritti all’estero. La differenza di mercato può incidere. Dal punto di vista dei diritti tv interni non cambia nulla. E’ un problema che riguarda solo le piattaforme satellitari”.

“Al momento questa decisione non cambia nulla. Saranno poi i giudici nazionali a dover recepire le indicazioni di Bruxelles. Ormai c’è un mercato illegale parallelo. Questa sentenza rischia di creare problemi alla Lega e alle società che vendono i diritti. Dall’estero arriva la maggior parte dei ricavi, rischiano di venire a mancare circa 80 milioni di euro. È una sentenza che mette in discussione il valore stesso dei diritti internazionali e ci potrebbero essere problemi anche per le Olimpiadi”. Sono le parole di Tullio Camiglieri, presidente di Open Gate Italia, ai microfoni di Radio Manà Manà Sport 24, durante la trasmissione ‘C’è calcio per te’.