Editoriale – Roma città aperta…Un macigno sul sogno olimpico!
Tutto ciò che è avvenuto era prevedibile, oltre che previsto. E allora perchè questi elementi appartenenti ai Black bloc non sono stati bloccati prima che potessero esprimere la loro violenza per le strade del centro di Roma? Perchè le forze dell’ordine non hanno operato con metodologie preventive? Perchè sono state attivate solo delle semplici cariche di alleggerimento piuttosto che procedere agli arresti? E perchè questo, comunque, non è avvenuto una volta terminata la giornata di protesta, se non in minima parte (appena 10 arrestati e 20 fermati, nda)?
L’immagine di Roma sarà, ormai, nel mondo, quella di una città in balia di criminali, che può diventare terreno di incontro/scontro per i violenti di tutta Europa. Eppure questa città, con la sua immagine storica e la sua dignità e operosità quotidiana, si presenta come possibile host-city olimpica. C’è un comitato (all’interno vi sono diversi rappresentanti dell’imprenditoria nazionale) che dovrebbe promuovere l’immagine di Roma per conquistare, nel settembre del 2013, l’ambita assegnazione. Ma perchè il CIO dovrebbe rischiare di assegnare un evento mondiale, che presenta degli aspetti di pubblica sicurezza ben più complessi di quelli di ieri (si pensi solo alle misure di contrasto e prevenzione del terrorismo), a una città, che unica al mondo, mostra una immagine di pericolosità del genere? La giornata di ieri è una “pietra tombale“, purtroppo, per il progetto italiano, un danno di immagine incalcolabile per il CONI, per il comune di Roma e per il Comitato promotore del progetto olimpico.
Di questo si parlerà molto nei prossimi giorni…così come del “vuoto politico” nei commenti post-evento. Gli “Indignados”, quelli veri e pacifici, hanno ragione nel protestare. L’immagine del Paese è quella di un sistema allo sbando, ma lo sbando parte proprio da una classe politica incapace di confrontarsi e dialogare con la gente comune. La politica italiana deve fare un salto di qualità nei prossimi mesi, perchè a partire dal CIO, se torniamo a parlare del sogno olimpico di Roma, c’è bisogno di un Governo forte che sappia prendersi delle responsabilità (nel caso dell’Olimpiade sui temi del sostegno economico-politico, perchè servono miliardi di euro per realizzare le opere e le infrastrutture), così come le forze dell’opposizione devono iniziare a progettare/costruire piuttosto che protestare in modo sterile, in attesa della “banale” caduta del Governo (senza però avere un’alternativa credibile di governo del Paese).
Manca un faro, un punto di riferimento, sia a destra che a sinistra, e i commenti banali che si possono leggere o ascoltare in queste ore sugli scontri di ieri, da parte del mondo della politica, sono la sintesi di questa situazione di disagio, avvertita fortemente proprio dalla parte sana degli Indignados italiani. Anche se i veri indignati dovrebbero essere solo i cittadini romani, costretti, senza alcuna ragione, a non poter vivere liberamente gli spazi della propria città.
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