Olimpiade: Il marketing di Londra 2012
Per 17 giorni, da questa sera fino al prossimo 12 agosto, la città di Londra sarà l’ombelico del mondo, grazie ai riflettori accessi dai network tv sull’Olimpiade, lo show più seguito del pianeta. Gli organizzatori britannici stimano che possa generare più di 5 miliardi di contatti. Una platea irrinunciabile per reti tv e sponsor, soprattutto in una fase economica così difficile sul fronte degli investimenti pubblicitari.
Londra 2012, il cui costo complessivo è superiore aI 13 miliardi di euro (nel luglio 2005 il budget previsionale era di 4,6 mld) è sostenuta da due diversi livelli di sponsorizzazione: i partner nazionali del comitato organizzatore (il Locog) e i top sponsor di quello internazionale (il CIO).
In ambito domestico Adidas, per esempio, ha speso 143 milioni di euro per diventare fornitore e sponsor dei Giochi britannici. L’azienda di abbigliamento sportivo è affiancata, tra gli altri, da Lloyds Tsb, Edf energy, British telecom, British airways (ha investito ben 65 milioni di euro) e Bp, per un budget in sponsorship che ha superato il tetto record dei 600 milioni di euro. Serviranno ad assicurare la copertura dei 2,6 miliardi di euro del budget complessivo del Locog, coperto al 50% dai ricavi da diritti tv (circa 1,4 miliardi) e il resto suddiviso tra vendita dei biglietti e accordi di licensing per il merchandising.
A livello mondiale il Cio svilupperà attività di co-marketing con le 11 multinazionali che hanno firmato per Londra2012: Acer, Coca-Cola, Atos origin (main sponsor dal 29 agosto al 9 settembre delle Paralimpiadi), Omega, McDonald’s, Panasonic, Samsung, Visa, Dow, Procter & Gamble, General Electric. Un budget vicino a 1,2 miliardi di euro, con investimenti pubblicitari almeno doppi rispetto a questa cifra durante l’evento e nei mesi di avvicinamento ai Giochi.
Sarà anche una Olimpiade “green”. McDonald’s, ma soprattutto Coca-Cola, si è impegnata in attività eco-sostenibili per l’intera durata della manifestazione londinese. Questo evento rappresenta, infatti, il più ambizioso programma di gestione della carbon footprint mai realizzato da Coca-Cola. Grazie all’utilizzo di energia fotovoltaica, camion a biogas e Hfc-free, e refrigeratori a basso impatto energetico, il colosso di Atlanta punta a compensare il totale delle emissioni prodotte. La presenza degli sponsor è ovunque, anche se non è garantita la visibilità sui campi di gara per regolamento olimpico. Pur tuttavia, ci sono una serie di eventi collaterali che garantiscono visibilità alla aziende-partner del CIO. E’ il caso del percorso della torcia, che vede diversi sponsor coinvolti e l’ultimo tedoforo potrebbe essere proprio Steve Redgrave, oro britannico nel canottaggio in cinque olimpiadi diverse, da anni “ambasciatore” nel mondo del marchio Visa. Il colosso americano è presente ai Giochi con una massiccia squadra di atleti-testimonial, tra cui anche l’italiana Tania Cagnotto (possibile medaglia azzurra nei tuffi). Significativa infine la presenza pubblicitaria di Procter&Gamble (partner del Comitato olimpico italiano oltre che del CIO), che, con una serie di prodotti in portafoglio, ha scelto il tema delle “mamme dei campioni”, per abbinare la propria immagine a quella dei Giochi e in Inghilterra ha creato un team di ambasciatori, per promuoversi in tv, sulla stampa e sull’online.
“Londra2012: vetrina ideale per gli sponsor”
Budget previsionale a quota 11,8 mld. Costi più che raddoppiati per la realizzazione dei siti delle gare. L’evento del CIO garantito dagli investimenti di 11 top sponsor internazionali.
di Marcel Vulpis (fonte: ItaliaOggi)
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