Marketing – Patrick Viera ambasciatore per Western Union
Dopo un’illustre carriera da giocatore, la gestione è un’area di gioco ancora tutta da esplorare per Vieira. Naturalmente non tutti i grandi giocatori sono anche grandi allenatori, ma data la sua vasta esperienza internazionale e la sua mentalità analitica Vieira sembra essere ideale per questo ruolo. O forse no. “Quando ero un giocatore, avrei detto che la gestione non era per me. Vai ad allenarti, torni a casa e non ti rendi conto di quante persone lavorano dietro le quinte. Ma da quando sono andato in pensione ho incontrato così tante persone diverse che si dedicano al club. Sto imparando a fare l’allenatore e molte altre cose allo stesso tempo, ma non sono ancora troppo sicuro. I manager hanno così poco tempo per sviluppare i loro progetti. C’è troppa pressione”. In altre parole, il campione ha sentimenti contrastanti al riguardo. “Mi sto godendo questo nuovo ruolo: mi ha aperto la mente alla gestione e sta iniziando a piacermi. Qualche anno fa, avrei detto di non avere nessuna possibilità, adesso mi piace molto l’idea. Il problema è che ora devi avere successo o sei licenziato, mentre in realtà ci sarebbe bisogno di altro tempo”.
Nel frattempo, Vieira è felice di lavorare dietro le quinte del Manchester City, un luogo eccitante in cui trovarsi ora che la Champions League si profila all’orizzonte. Ancora una volta il Manchester si trova ad affrontare squadre terribile, ma Vieira – che ha giocato per Arsenal, Juventus, Milan e Inter – non si preoccupa troppo del Gruppo della Morte. Il Manchester City ha aperto il girone contro il Real Madrid al Bernabeu martedì scorso, in un gruppo che comprende anche il vincitore della Bundesliga Borussia Dortmund e campione olandese Ajax. “Certo che si tratta di un gruppo difficile, ma per vincere si devono affrontare le migliori squadre d’Europa”, dice Vieira. “E’ il gruppo più difficile, ma è anche molto eccitante per la nostra squadra – non vediamo l’ora di arrivare a Madrid. Non lo vedo come il Gruppo della Morte. Guardate dove era la nostra squadra tre anni fa. Anche se siamo nella fase iniziale, preferiamo giocare contro i migliori”.
Vieira riconosce che il Manchester non ha sempre avuto la migliore pubblicità in termini di comportamento dei singoli giocatori. E’ un tributo al manager, dice Vieira, affermare che le acque sembrano essersi calmate. “Un sacco di squadre attraversano periodi difficili, il problema è gestirli. Tutti nella squadra sono felici che Carlos (Tevez) sia rimasto con noi. Nel complesso ciò che è importante è che ama giocare. Se non hai passione, sei morto. Per quanto riguarda Balotelli, quando si hanno giocatori del suo calibro, si ha a che fare anche con un grande ego. Mancini dovrebbe avere molti riconoscimenti per il modo in cui ha affrontato entrambe le situazioni”.
Eppure, nonostante le risorse a disposizione, Vieira ritiene che solo quando il Manchester inizierà a vincere titoli potrà rientrare davvero nella categoria dei grandi. Proprio come il nemico a maglia rossa dall’altro lato della città. “Se vuoi essere una squadra di successo, devi prima garantire stabilità, mantenere gli stessi giocatori della tua squadra. Poi devi provare a vincere il campionato due, tre, quattro volte di fila. In questo modo puoi stabilizzarti per davvero. Un po’ come il Manchester United. Potete dire quello che volete sulla rivalità tra noi, ma sono un buon esempio di quello che sto dicendo, perché è ciò che hanno fatto negli ultimi 20 anni”.
A causa del suo nuovo ruolo di ambasciatore per il progetto PASS, Vieira sta guardando molto attentamente l’Europa League che, in questa stagione, mette in campo le squadre più forti di tutti i tempi. Non dovrebbe più essere vista, dice, come un torneo mediocre per le squadre di seconda classe. Le squadre inglesi, e non solo, hanno avuto la tendenza a trattare l’Europa League solo come una fastidiosa distrazione. “Anche in Francia le squadre preferiscono finire ottave, none o decime in campionato, piuttosto che qualificarsi, ma la percezione è cambiata”, dice Vieira. “Basta guardare le squadre che ne fanno parte, come l’Inter e l’Atletico Madrid. Il modo in cui hanno battuto il Chelsea nella Super Cup è stata una pubblicità fantastica per l’Europa League. Quest’anno le squadre giocheranno per vincere il torneo”.
Niente è più universalmente conosciuto del calcio, ma per Patrick Vieira lo sport può fare molto di più per migliorare la vita di chi vive nei paesi in via di sviluppo, come la sua terra natale, il Senegal. Vieira, uno dei nomi più noti del mondo del calcio, è già coinvolto in molte iniziative di beneficenza, ma l’ultima a cui ha aderito è probabilmente la più innovativa. L’ex campione nazionale francese, che attualmente lavora come Football Development Executive al Manchester City, è lo sponsor della nuova iniziativa PASS di Western Union, un progetto teso a trasformare ogni passaggio di questa stagione di UEFA Europa League in finanziamenti per un giorno di istruzione, per i giovani di tutto il mondo. “Credo che il calcio possa fare molto di più di quanto non faccia attualmente, per dare una spinta ai più giovani. In Africa, a volte non usiamo il calcio nel modo giusto”, spiega Vieira. “Ecco perché ho voluto far parte di questo progetto, che è una perfetta combinazione tra calcio e educazione”.
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