Dopo aver speso più di ottanta milioni di sterline con l’acquisto di giocatori come Eden Hazard, Oscar e Victor Moses nel tentativo di ricostruire la squadra, la prospettiva di non essere riusciti a qualificarsi per gli ottavi di finale della massima competizione europea è un disastro per il proprietario Roman Abramovich, ed è questo il principale motivo dell’esonero del coach Di Matteo mercoledì scorso. La vittoria della Champions League l’anno scorso, ha portato nelle casse dei “blues” quasi cinquanta milioni di euro, che, due settimane fa, ha fatto registrare il primo utile di 1,4 milioni di sterline nell’era Abramovich. Se il Chelsea venisse eliminato anche dopo aver vinto la partita finale, i guadagni saranno solo di venti milioni.

Abramovich, però, non coformandosi alle norme europee imposte dal Fair Play finanziario, ha già pronte trenta milioni di sterline per acquistare nel mercato di gennaio i tedeschi Andre Schürrle del Bayer Leverkusen e Marco Reus del Borussia Dortmund. Ciò significa che il magnate russo porterà la spesa totale della società, per quest’anno, a più di centocinquanta milioni di sterline.

L’eliminazione quasi certa dalla Champions League, fra una settimana, provocherà un calo del reddito per il Chelsea di quasi trenta milioni di sterline tra il mancato premio del passaggio agli ottavi, i mancati guadagni dai diritti televisivi e il venir meno degli incassi dei biglietti dello stadio nelle partite di Champions.