Tempi Supplementari – Elezione CONI: c’è già un vincitore, Luca Pancalli
Adesso, però, bisogna capire che c’è dietro questa da considerare una provocazione. Una corrente di pensiero sposa la linea del “tutto per tutto”. Malagò sa che Pagnozzi ha tagliato il traguardo dei 39 voti, per farsi eleggere al primo colpo, e lancia la sua procazione. Per provare a staccargli qualche elettore indeciso a tutto. Quella su Pancalli è un’uscita che s’accoppia bene con l’accusa a carico dei dipendenti Coni Servizi che fanno campagna elettorale per Pagnozzi dagli uffici del Foro Italico o dell’Olimpico. Dello stesso livello è l’intervento sulla comunicazione del Coni che viene giudicata quantomeno “inadeguata”. Un ex calciatore, presente alla conferenza stampa nel liceo Manfredi Azzarita, definisce l’uscita di Malagò “alla disperata”, di quelle che si fanno sotto porta per evitare il gol avversario quasi fatta.
Un’altra corrente di pensiero ritiene che in undici giorni (fino al 19 febbraio) si possa assottigliare, specialmente usando il grimaldello Pancalli, che farebbe dire ai “pancalliani” (scusate il neologismo da querela): “Se pure Malagò vuole il nostro, perché non scegliere un presidente del Coni più moderno”. Ma questa interpretazione presta il fianco alla secca smentita di Pancalli: “Ho scelto Pagnozzi a luglio”.
La terza e ultima interpretazione è la più fiacca: il gioco di sponda. Cioé, candido Alessandra Sensini di Grossetto per spostare su di me il voto del grossetano Alfio Giomi (Fidal); scelgo per la mia Giunta l’ex presidente Fise Cesare Croce per farmi votare dall’attuale numero uno dell’equitazione, Antonella Dallari, e Pancalli sarebbe la sponda per catturare quei voti indecisi, che aprezzerebbero il coraggio di andare a premiare un avversario di grande valore. ma non regge.
Come regge poco la presenza di soli quattro presidenti federali alla presentazione dei Malagò “boys”, Chimenti (golf), Scarso (scherma), Abbagnale (canottaggio) e Miglietta (badminton), come avanguardia dei 30 e passa “grandi elettor”i a disposizione.
Ci scusiamo con quanti avrebbero piacere di conoscere il Malagò-pensiero su “più investimenti privati e meno Stato”; su un Coni più moderno e vicino alla gente; sul simbolismo dell’oratorio come sede della conferenza sui massimi sistemi dello sport e di una scuola come sede della conferenza stampa per presentare la sua squadra, per essere più vicini ai giovani e meno agli “oligarchi” del Foro Italico.
Intravisto tra la folla di uditori il regista premio Oscar, Giuseppe Tornatore. Amico personale di Malagò, che più che al film “Cinema Paradiso”, sembra destinato alla visione privata del “Paradiso può attendere”. Salvo effetti speciali delel ultimissime ore.
(di Gianni Bondini) – Il match per la presidenza del Coni registra una uscita imprevista di Giovanni Malagò. Nella sua squadra candida Luca Pancalli al ruolo di segretario generale. La stessa scelta fatta a luglio da Lello Pagnozzi. Pancalli, così, è già il vincitore di questa competizione elettorale. Nessuno s’azzarda a mettere in discussione il suo ruolo futuro e le sue capacità. “Super Luca”, però, smentisce e conferma la scelta fatta a luglio: “Io sto con Pagnozzi”.
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