A Nautilus, il programma di Rai Scuola, ospite Lilian Thuram per parlare di razzismo
Ospite fisso della nuova settimana di Nautilus l’ex calciatore campione del mondo Lilian Thuram, in studio insieme a Federico Taddia, in veste di Presidente della Fondazione “Educazione contro il razzismo”, la cui attività principale è quella di andare nelle scuole per parlare agli studenti, confrontandosi con loro sul tema delle discriminazioni razziali.
Insieme a loro si alternano durante la settimana, Mauro Valeri, responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio, Stefano Catucchi, docente di Estetica presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Daniele Passero dell’Associazione Bereshit, Esmehen Hassen, redattrice di “Yalla Italia” il blog delle seconde generazioni, Elena Pulcini, docente di Filosofia Sociale presso l’Università degli Studi di Firenze e Igiaba Shebo, scrittrice.
Nella puntata del lunedì, si parte dallo sport e dai personalissimi ricordi del calciatore, per introdurre il tema cardine della settimana: “Il razzismo è un modo di vedere il mondo. – racconta Thuram – In Francia, all’età di 9 anni, sono diventato nero. Quando giocavo non mi sentivo toccato dai cori razzisti, pensavo che quella gente aveva un problema e bisognava aiutarli. In Italia le cose stanno cambiando, quando giocavo io non se ne parlava, oggi sì ed è la direzione giusta”.
Mauro Valeri, responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio prosegue “il razzismo c’è in tutti gli sport. Diverso è quello legato al tesseramento, di cui si parla poco. La gente ha un’idea dello stadio come di uno sfogatoio, perché quello che accade lì dentro è meno grave di quello che accade fuori, nella società”. Lo stesso Valeri, sul personaggio controverso di Balotelli dice “contribuisce prima di tutto come giocatore, poi c’è il personaggio che – pur essendo nato in Italia – ha vissuto diciotto anni come ghanese. E’ comprensibile la sua voglia di rivalsa”.
Parlando di razzismo non si può prescindere dal ruolo della scuola, “non serve la repressione ma l’educazione”, continua Valeri. E Thuram aggiunge “ho capito che sono gli adulti a dare le definizioni che influenzano i più piccoli. Bisogna cominciare dai giovani, per demolire questa cultura di gerarchia fondata sul colore della pelle. Bisogna spiegare le cose ai bambini per uscire da questo modo di pensare, e cioè che colore della pelle, religione e sessualità non determinano le caratteristiche della persona”.
Gli altri punti di osservazione da cui guardare al fenomeno del razzismo riguardano il rapporto con le periferie, a parlarne in studio il professor Stefano Catucci e Daniele Passero dell’associazione “Bereshit”; la questione delle seconde generazioni con Esmeralda Esmehen Hassen la giovane tunisina di Caserta redattrice di “Yalla Italia”; e ancora il tema dell’integrazione e dei pregiudizi affrontati con la professoressa Elena Pulcini e la scrittrice di origine somala Igiaba Shego.
Infine, ma non meno importante, il prezioso contributo dei ragazzi dell’associazione “Occhio ai media”, una rete di volontari impegnati nel segnalare la cosiddetta “comunicazione avvelenata”, quel tipo di comunicazione fatta di articoli di giornali e riviste italiane di carattere razzista o offensivo contro le minoranze etniche in Italia.
Rai Educational diretta da Silvia Calandrelli presenta la nuova stagione di Nautilus Connessioni. Visioni. Condivisioni., di Federico Taddia, regia di Piccio Raffanini.
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