Serie A - Serie B

Abodi (Lega serie B): Stadi chiusi? Non e’ giusto punire tutti per colpa di pochi

Bocciata l’abolizione della comproprietà, cosa ne pensa? E’ giusto sostituire la figura dell’agente con quella dell’intermediario? “Il nostro è un mondo in evoluzione e deve mettere un po’ d’ordine in casa perché c’è un po’ di confusione nella crescita. Le comproprietà spesso generano confusione e al momento rimarranno cosi, ma mi auguro vengano superate. Serve chiarezza sul cartellino del giocatore. Ci sono altri modi per valorizzare i rapporti tra calciatori e società. L’agente dovrebbe lavorare per il calciatore, la società fa un altro lavoro e può servirsi di aiuti esterni, ma uno che sta a cavallo tra uno e l’altro genera confusione. Dobbiamo lavorarci sopra”.

Sarebbe d’accordo sulla moviola in campo? “La moviola in campo è un dibattito tipicamente italiano, perché all’estero vogliono sviluppare la collaborazione ed il rispetto reciproco. Noi invece pensiamo solo ad inserire una macchina. Lo sviluppo tecnologico ha fatto passi avanti, ma in Italia abbiamo preferito solo ampliare il numero degli arbitri. Ci sono margini di miglioramento nella collaborazione e formazione tra le componenti. Noi dirigenti per primi dobbiamo mettere in condizione l’arbitro di sbagliare meno possibile. Io non discuto mai delle singole decisioni, ma spesso ciò che manca è la collaborazione giusta. Manca la capacità di dialogo, molti arbitri italiani sono solenni nei loro atteggiamenti. Serve dialogo, non solennità”.

Non esiste differenza tra cori di discriminazione razziale e territoriale in Italia. C’è bisogno di una norma che li distingua? “Non dobbiamo arrenderci all’idea che riproduciamo il peggio del nostro paese. Dobbiamo far crescere il nostro sistema dal centro, ovvero dai giocatori, dai dirigenti e dagli allenatori. I loro comportamenti si ripercuotono sui tifosi. Non bisogna creare una suggestione che genera della caricature, quando chiudiamo delle curve per dei cori puniamo tutti per colpa di pochi e questo non è un buon servizio. Dobbiamo fare in modo che sia sempre più il singolo a pagare, non vanno fatte punizioni di massa”.

Non crede che l’iter burocratico per la costruzione degli stadi in Italia sia troppo lento? In altri paesi anche le squadre di categorie minori hanno un proprio stadio. “Interessi personali per fortuna non ce ne sono, c’è solo arretratezza diffusa e non solo per gli stadi. Vale anche per carceri, scuole e sanità. Lo stadio arriva piacevolmente dopo, poi per noi è una priorità e se ci specchiamo col resto dell’Europa,  la distanza si allarga sempre di più. Ora abbiamo meno alibi, abbiamo da due mesi una legge che permette di realizzare uno stadio con un iter certo. I vincoli precedentemente imposti possono essere superati, ci sono tempi, modi e condizioni per realizzare gli stadi. Ora sta a noi leghe, alle società ed a chi costruisce rispettare queste priorità. Devono entrare nuovi progetti, come ha fatto la Juventus e come stiamo facendo noi in Serie B con “BFutura” che porterà nei prossimi tre anni a costruire almeno cinque nuovi stadi”.

E’ possibile la creazione di un “Campionato Riserve” come in altri paesi? “In Spagna hanno le seconde squadre. Se da un lato dobbiamo guardarci intorno, dall’altro dobbiamo anche capire le differenze ambientali, abbiamo storie diverse. Le nostre sono storie di società che hanno più di 100 anni, altrove non c’è questa logica di avere per forza una squadra per città. La lega di B e la Lego Pro hanno la missione di far sviluppare i giovani. La cosa importante è capire cosa bisogna fare, noi in B stiamo aumentando il numero di under 21 in campo, che poi salgono di categoria e che vanno anche all’estero come è successo per Verratti e Caldirola. A questo punto servirebbero a poco le squadre riserve”.

Andrea Abodi, presidente della Lega Calcio di Serie B, è intervenuto ai microfoni di Qlub Radio FM 89.3 a Roma e nel Lazio. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

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