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Abolita la Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici

La Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici è stata abolita con un emendamento votato dalla Commissione Bilancio della Camera.

Da tempo il mondo del calcio chiedeva questo provvedimento, ma l’accelerazione che ha portato a questa decisione, ha spiazzato i più. Si tratta di un altro successo raccolto dal Presidente Tavecchio. Dopo questo provvedimento la FIGC sarà infatti chiamata a gestire risorse per oltre 110 milioni di euro da distribuire in tutta la “filiera” del calcio italiano.

Per capire meglio il senso di questa scelta legislativa abbiamo intervistato Cesare Di Cintio, avvocato e titolare di DCF Sport Legal: “Lo Statuto della Fondazione per la Mutualità Generale negli Sport Professionistici a squadre prevedeva per questo organismo diversi compiti e funzioni. Del C.d.A. Facevano parte, oltre ad esponenti designati dal CONI e dalla FIGC, anche due nominati dalla FIP; questo a garanzia di un maggior equilibrio tra gli sport professionistici a squadre. Con la soppressione della Fondazione, il 4% dei proventi dai diritti tv che la stessa distribuiva, sarà da ora in poi gestito direttamente dalla FIGC, con l’altro 6% che la Lega di A destinava alla Serie B e alla Lega Pro. Si tratta quindi del 10% di tutti i proventi da diritti TV, più o meno 110 milioni di euro, che la Federcalcio dovrà tuttavia distribuire con modalità e percentuali prestabilite, ovvero: 6% alla Serie B, 2% alla Lega Pro, 1% ai Dilettanti e un residuo 1% per se stessa”.

 

“La Federcalcio è, di gran lunga, la federazione sportiva con il maggior numero di tesserati è perciò quella che necessita delle maggiori risorse, sia organizzative, sia finanziarie – prosegue l’Avvocato -. La soppressione della Fondazione non produce un aumento dei proventi da distribuire, ma modifica soltanto l’organo preposto a farlo. Gli equilibri tra le Federazioni a mio parere possono comunque ritenersi rispettati”.

 

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Redazione

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