All news

Ad Assist non piace l’intervento di Rabino-Molea (Scelta Civica)

A margine del post si sottolineava come a “qualcuno” desse fastidio il tema della retroattività, presentata come attacco alla democrazia in questo caso sportiva da parte dei deputati Mariano Rabino (nella foto) e Bruno Molea (appartenenti a Scelta Civica per l’Italia). Di seguito il comunicato stampa apparso nei giorni scorsi sull’AGI a firma dei due parlamentari italiani. Nella realtà l’idea di contrastare l’emendamento pentastellato da parte di SC non era per garantire lo status quo degli attuali presidenti federali che hanno già superato il limite dei due mandati, bensì il voler rimarcare che una legge (tra l’altro ancora in discussione) può disporre solo per il futuro e non per il passato. Sarebbe stato grave infatti se l’idea contra legem del M5S fosse passata nel silenzio assoluto di parlamentari e media

“L’idea di ridurre un limite ai mandati dirigenziali nello sport, che sta maturando al Senato, in commissione Cultura, all’interno del disegno di legge di cui e’ relatrice la deputata PD Josefa Idem e’ un vero e proprio golpe. A cercare di metterlo in atto sono i senatori del Movimento a 5 Stelle, che hanno presentato, nelle ultime ore, tra le varie ed eventuali, un emendamento che introdurrebbe la retroattivita’ dell’eventuale futura norma. Una violazione palese anche della risoluzione ONU dedicata al mondo dello sport (e non solo) del 16 ottobre 2014, dove viene ulteriormente sancito, se ancora ve ne fosse bisogno, il principio inderogabile dell’autonomia dello sport rispetto al mondo della politica”. Lo dichiarano i deputati Bruno Molea (vicepresidente del gruppo di Scelta Civica alla Camera e componente della commissione Cultura alla Camera) e Mariano Rabino, responsabile EntiLocali di Scelta Civica per l’Italia. “Come Scelta Civica – proseguono – riteniamo che il principio guida, per dirimere la questione in esame, sia da ricercare nelle norme CIO gia’ presenti (il limite previsto e’ di tre mandati). Fermo restando la “linea guida” della casa madre dello sport olimpico, non possiamo non sottolineare come in Europa i governi delle quattro nazioni “big” (Spagna, Inghilterra, Germania e Francia) non abbiano mai posto limiti ai mandati dirigenziali dello sport. Ancora una volta la politica pentastellata creerebbe piu’ danni che benefici, distruggendo, in un sol colpo, se l’emendamento della retroattivita’ venisse approvato, le cabine di regia della stragrande maggioranza delle federazioni italiane riconosciute dal CONI. Un danno sociale, organizzativo ed economico per l’intero universo sportivo tricolore, dove, invece, il principio della rappresentativita’ e dell’autonomia deve rimanere una baluardo irrinunciabile per tutti i partiti e movimenti politici, incluso il M5S”. “Il limite dei due mandati e’ una norma doverosa per un mondo che ha presidenti federali che siedono da 20 anni sulle poltrone presidenziali. E grazie a Josefa Idem che sta lavorando in commissione per questo. Lo Stato, vogliamo ricordarlo a chi sbraita invocando l’autonomia dello sport solo quando si vogliono correggere storture evidenti, ha il DOVERE di vigilare e di apportare doverose “innovazioni” – Con queste parole l’ufficio stampa di Assist – Associazione Nazionale Atlete – ha commentato sulla fan page dell’organizzazione no profit la discussione emersa nelle settimane passate relativamente al tema dei mandati dei dirigenti sportivi. 

Previous post

Ufficializzati gli accoppiamenti della Tim cup 2015/16

Next post

Il Mondiale di Russia2018 opportunita' per lo sviluppo del calcio albanese

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *