adidas Detox Greenpeace: annunciato un piano per eliminare le sostanze chimiche pericolose dai propri prodotti
Entro 2017 il 99% dei loro prodotti saranno liberi dai composti perfluorurati (pfc). adidas ha annunciato un piano per l’eliminazione di sostanze chimiche pericolose dalla propria filiera di produzione come chiesto da Greenpeace con la sua campagna.
“Lo sponsor ufficiale della Coppa del mondo 2014”, spiega Greenpeace, “ha pubblicato un piano credibile per l’eliminazione di tutti i composti perfluorurati e ha stabilito un calendario preciso per raggiungere una totale trasparenza nella propria filiera produttiva”. “Quanto annunciato da Adidas rappresenta un passo importante verso il futuro libero da sostanze tossiche di cui abbiamo bisogno. Un piano che dimostra come il marchio tedesco abbia finalmente preso con grande serietà questo suo importante impegno”, ha dichiarato Chiara Campione, responsabile della campagna Detox per Greenpeace Italia.
Secondo l’accordo, “entro il 2017 il 99% di tutti i prodotti adidas saranno liberi da perfluorocarburi (pfc), puntando alla totale eliminazione di tutti i perfluorurati entro il 2020″. I pfc sono utilizzati nella realizzazione di vestiti e scarpe per far sì che questi prodotti siano resistenti ad acqua e sporco. Una volta rilasciate nell’ambiente, però, queste sostanze chimiche si accumulano e presentano rischi potenziali per la salute umana, interferendo con il sistema immunitario, quello riproduttivo e la tiroide.
adidas, sponsor ufficiale della Coppa del Mondo 2014 ha anche disposto obiettivi ambiziosi per raggiungere la totale trasparenza della propria filiera produttiva entro il 2020. In linea con il principio del “diritto di conoscere” delle comunità locali e dei consumatori, pubblicherà i dati di scarico del 99 per cento dei suoi fornitori cinesi entro la fine del 2014, mentre comunicherà i dati appartenenti all’80 per cento di quelli globali entro il 2016.
adidas il suo trofeo l’ha già vinto.
Il brand sportwear tedesco ha promesso di eliminare il 99% dei composti chimici pericolosi dai propri prodotti entro i prossimi quattro anni
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