AGCM: multa da 7 milioni di euro per Sky per pubblicità ingannevole e pratica aggressiva
(di Dario Leo) – Adesso è ufficiale. L’ AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha inflitto alla pay tv Sky una sanzione pari ad un totale di 7 milioni di euro per pubblicità ingannevole e pratica aggressiva. L’ autorità è intervenuta dopo l’esposto presentato in autunno dal Codacons e da diverse associazioni di consumatori che lamentavano una condotta poco trasparente di Sky in fase di rinnovo e sottoscrizione degli abbonamenti per la stagione calcistica 2018-2019.
Nello specifico vengono contestate due irregolarità. Nel primo caso l’emittente satellitare viene ritenuta colpevole di aver venduto ai propri utenti un pacchetto non completo delle partite di serie A , ma comprendente solo il 70% di esse, e di averlo reclamizzato con slogan che facevano intendere la sua completezza, con claim come “La tua squadra, in Italia ed in Europa” o “il tuo calcio, tutto da vivere”. Come ormai è noto invece, l’anticipo del Sabato sera, il match del lunch time di domenica ed una partita della domenica pomeriggio vengono trasmesse dalla piattaforma DAZN, anch’essa sotto la lente d’ingrandimento dell’Antitrust per ingannevolezza nel reclamizzare i metodi di fruizione del servizio.
La seconda sanzione è stata comminata dall’autorità per “Pratiche aggressive contro gli abbonati”. L’ accusa scaturisce dal fatto che l’emittente satellitare, oltre a non aver adeguatamente informato i propri abbonati della parziale decurtazione del pacchetto partite, non ha diminuito il prezzo dello stesso e contemporaneamente si è rivalsa tramite la riscossione di penali o l’annullamento di scontistiche, nei confronti di quegli abbonati che hanno deciso di recedere il contratto.
Ma per l’emittente satellitare le grane potrebbero non esaurirsi con le multe. Le associazioni dei consumatori infatti, una volta stabilite le irregolarità, hanno fatto sapere che intenteranno una class action con l’obiettivo di costringere Sky a risarcire i propri abbonati per la stagione 2018-2019.
Dal canto suo la dirigenza della pay tv si è dichiarata sorpresa della sanzione, e convinta della buona fede sia dei propri messaggi pubblicitari sia del rapporto con i propri abbonati, ed ha annunciato che ricorrerà contro la decisione nelle sedi opportune.
Non è la prima volta che in Italia l’universo delle tv a pagamento subisce le attenzioni dell’Antitrust. Nel 2016 la stessa Sky fu multata per 4 milioni di euro, ed andò molto peggio all’allora concorrente Mediaset Premium che ne dovette sborsare 51. In quel caso fu contestata la violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, poichè le due tv ed altri soggetti interessati, si accordarono per una spartizione prestabilita dei diritti riguardanti la serie A.
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