Al Baghdadi ucciso da truppe speciali americane, ma l’ISIS prosegue nella strategia del terrore
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha confermato, nelle ultime ore, la morte del leader dell’ISIS, il terrorista Abu Bakr al Baghdadi, ucciso, nel corso di un raid americano a Idlib, nella Siria nord-occidentale. Nonostante una pioggia di proiettili non vi sarebbero feriti tra le truppe speciali statunitensi incaricate di eliminare il “califfo”.
Nel corso di una conferenza stampa alla Diplomatic Reception Room la “Casa Bianca” ha dichiarato ufficialmente: “Al Baghdadi si è fatto saltare in aria con una cintura esplosiva e ha ucciso tre dei suoi figli che erano con lui”. Il tutto è avvenuto dopo che lo stesso era fuggito in un tunnel dove è rimasto intrappolato (con al-Baghdadi sono morte tra l’altro decine di miliziani dell’Isis).
Sui social del movimento terroristico è stata confermata la morte di al-Baghdadi, considerato ormai un vero e proprio martire dell’Islam. Quest’evento può portare, però, nelle prossime settimane, ad una recrudescenza del terrorismo, soprattutto dopo l’evasione di centinaia di terroristi reclusi in un campo profughi gestito da truppe curde in Sirie.
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