Al Senato la farsa dell’incontro sul tema DASPO. Star il “Bocia” Galimberti con buona pace del M5S
(di Marcel Vulpis) – Chi pensa che i capi ultras, che hanno partecipato nei giorni scorsi al Senato (Palazzo Madama) ad un incontro sul tema centrale della revoca del DASPO, siano degli “sciocchi“, intenti, al massimo, ad arrampicarsi con il megafono su una barriera dello stadio per esprimere il tifo per la squadra del cuore, sbaglia completamente.
Sono, invece, dei seri “professionisti” del tifo e la conferma di questa tesi, arriva dal profilo del più esperto tra loro: Claudio Galimberti conosciuto alle cronache come “Bocia” (“giovane” in dialetto lombardo), punto di riferimento storico del tifo atalantino, uno dei più caldi nel panorama delle curve tricolori.
Sempre il Bocia, non contento di urlare per 90 minuti la propria passione per l’undici nerazzurro, si è creato nientemeno che un profilo Linkedin, cliccare per credere: https://it.linkedin.com/in/claudio-galimberti-24304892
Può sembrare incredibile, ma accanto a schede di Ceo, Presidenti e top manager, c’è anche quello del “professionista del tifo” Galimberti. In linea di principio, potrebbe sembrare uno scherzo nei confronti del mondo dei media, e, invece, è la conferma di come oggi il tifo calcistico sia solo l’occasione, il veicolo, per costruirsi fama, popolarità ed un posizionamento lavorativo, vero e proprio, in attesa di tempi migliori. Poi certo c’è anche il tifo, ci mancherebbe. Ma il profilo di Linkedin del Bocia deve far riflettere istituzioni e media.
Basta fermarsi a leggere questo cv e ci si rende conto, che non sono assolutamente degli stupidi, anzi…
Scrive candidamente Galimberti, che sottolinea, con forza, e anche un pizzico di orgoglio ,i dieci anni di DASPO conquistati sul campo: “…Da oltre 15 anni sono il punto di riferimento degli Ultras della Curva Nord di Bergamo e contatto ufficiale dell’Atalanta Bergamasca calcio con la tifoseria. Dirigo con ottimi risultati direttamente 500 scalmanati ed appassionati dello scontro duro con le tifoserie organizzate delle altre città d’Italia.
Ho fondato verso la fine degli anni ’90 il gruppo “dell’Atalanta Supporters”, in seguito tramite alcune fusioni (Nomadi) ed acquisizioni (BN*A e Wild Kaos) degli altri gruppi presenti allo stadio ho costituito il gruppo “Curva Nord Bergamo – Ultras Atalanta 1907″. Purtroppo negli anni una spin-off di BN*A ha costituito in un’altra zona dello stadio il gruppo “Forever Atalanta”; con questa realtà del tifo non abbiamo alcun tipo di partnership o sinergia.
Noto in tutti gli stadi d’Italia per la mia strategia di repulsione a coltelli ed oggetti contundenti ho creato insieme ad altri leader di tifoserie (Genoa, Torino, Cagliari ed altri) una corrente all’interno della mentalità Ultras in Italia che prevede l’esclusivo uso delle mani e delle cinture negli scontri tra tifoserie.
Ho ricoperto negli anni 2000 il ruolo di Account Manager per il progetto di networking “Movimento Ultras” per la città di Bergamo, il progetto è stato momentaneamente accantonato.
A mio malgrado sono spesso richiamato presso il Ministero dell’Interno, la Prefettura ed la Questura di Bergamo. A seguito di queste frequenti convocazioni sono al momento il tifoso italiano a cui sono stati inflitti più anni di DASPO (oltre dieci).
Da 8 anni durante il mese di luglio ricopro il ruolo di General Event manager presso la “Festa della Dea”, l’evento più importante della provincia di Bergamo nella stagione estiva con circa 35.000 presenze in 5 serate.
In più riprese mi sono attivato personalmente per attività di Fund Raising per sostenere associazioni di volontariato e società sportive in difficoltà, a titolo di esempio cito le missioni di Camillo Viticci in Kenya e il sostegno all’Aquila Rugby”.
Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, è rimasto stupito non tanto di vedere il “Bocia” in giacca e cravatta (tra l’altro alla luce del profilo Linkedin tutto torna), quanto di vederlo nel ruolo di “esperto” nella sala Nassiriya del Senato. Un ultra’, si legge sui giornali, sottoposto a sorveglianza speciale da parte del ministero dell’Interno. E’ chiaro che siamo al rovesciamento della realtà.
Ci chiediamo, sinceramente, se il senatore Vito Crimi del M5S abbia compreso, non dico prima, ma quantomeno al termine della conferenza, la gravità di quanto avvenuto all’interno del Senato.
Il Bocia si trovava a Palazzo Madama, insieme a rappresentanti di altre 25 tifoserie calcistiche (ma non solo, c’erano anche ultras della Fortitudo Basket): invitato da due avvocati nell’ambito di un’iniziativa volta a cambiamenti legislativi nel pacchetto sulle misure antiviolenza, dalle barriere ai Daspo. Presenti diversi esponenti della politica: il capogruppo leghista al Senato, Gian Marco Centinaio, il senatore del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, il deputato del Pd Mario Tullo e la senatrice di Sel, Loredana De Petris, con l’ex parlamentare dello stesso partito, Paolo Cento.
L’avv. Lorenzo Contucci ha spiegato le richieste degli ultras: “Vogliamo al definitiva modifica dell’art. 9 della Legge Amato, che di fatto impedisce a chi ha già scontato il Daspo di accedere negli stadi“. Claudio Galimberti della Curva dell’Atalanta ha parlato della situazione delle curve italiane: “Abbiamo insegnato il tifo all’Europa, che, oggi, ci bagna il naso”.
Insomma, il “Bocia” da icona del regime DASPO a punto di riferimento del mondo delle curve all’interno dell’istituzione italiana più sacra: il Senato. Ne avevamo viste tante, ma questa mancava all’appello. Se il tutto fosse avvenuto in una sala di albergo non ci saremmo stupiti più di tanto, alla fine siamo dei garantisti e tutti (anche i super-daspati) hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma non in seno al Senato. Questo è inaccettabile, a prescindere. La frase finale della conferenza poi è una “perla”: “Devono ridarci quello che ci spetta…“. Non si capisce, però, se sia un invito o una minaccia futura.
Un cameo finale. Sempre sul profilo di Linkedin, a margine, abbiamo cercato di capire il profilo di studi del “Bocia”: abbiamo scoperto una sua passione per il giardinaggio (nell’89 si è diplomato all’Istituto d’Istruzione Superiore Mario Rigoni Stern – Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Agraria). Questa “notizia” ci conforta. Quindi, nonostante i DASPO, sembrerebbe nascondere una passione per il verde e, quindi, presumibilmente, un “animo gentile” e, perché no, un occhio per il bello. Speriamo che questa natura, prima o poi, prevalga su quanto, invece, guadagnato nelle curve (e anche fuori) con i DASPO. Alla fine, tra un prato verde e un rettangolo di gioco che differenza c’è?
Per fortuna a riportare tutti i colleghi del Parlamento ad una seria riflessione sul ruolo delle istituzioni, soprattutto nel rapporto (tutto da capire) con i capi ultras, ci ha pensato l’on. Daniela Sbrollini responsabile Sport e Welfare per il PD. Basterà? Forse sarebbe interessante organizzare una contro-conferenza stampa per ristabilire un sano equilibrio e ricordare a tutti i parlamentari la sacralità e il simbolismo di Palazzo Madama. I primi a chiederlo sono stati i vertici di Federsupporter proponendo come relatore l’ex portiere della SS Lazio, Felice Pulici, già vice-presidente del CONI Lazio.
Un video di ALANEWS con gli interventi di alcuni capi ultras, tra cui lo stesso Claudio “Bocia” Galimberti.
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