Al via il Mennea Day 2014 nel segno della lotta al doping
In un migliaio sono venuti per questo secondo Mennea Day. In pista ce n’erano 400. Ragazzine, ragazzini, ragazze e ragazzi a correre proprio i 200 metri. Esordienti, giovanissimi e cadetti. Grande presenza delle Fiamme Gialle. La Fidal nazionale e quella provinciale. Alfio Giomi e Mario Biagini hanno accolto Manuela Mennea e l’onorevole Laura Coccia (PD), madrine della manifestazione. Per il Coni era presente Riccardo Viola, componente del Consiglio Nazionale e presidente regionale. Banda dell’Aeronautica e paracadutisti piovuti dal cielo. Noi, però, non vogliamo sottacere nulla. E ci chiediamo: che fine ha la promessa del Coni di trovare una sede per il museo e la biblioteca Mennea.
Purtroppo il mondo dello sport, non solo l’atletica, paga la ricerca delle scorciatoie illegali che ha segnato un periodo nero. E che la magistratura deve svelare. Se ci fu doping istituzionale (e tutti ci auguriamo che ciò non sia successo mai) che si sappia con i nomi dei responsabili: dirigenti, tecnici e medici e, a proposito di quest’ultimi, perché taluni atleti si servivano di medici squalificati e notoriamente coinvolti in partiche dopanti? Questo deve stabilire soprattutto l’inquirente sportivo, reclamando copia degli atti giudiziari, come prevede la legge. Anche per celebrare uno come Pietro Paolo Mennea che contro il doping si è schierato da campione, da parlamentare europeo e da avvocato.
(Gianni Bondini) Lo stadio Mennea (ex dei Marmi) è ancora caldo di sole e di gente. Nello stesso giorno in cui trentaquattro anni fa il grande campione barlettano conquistò la medaglia d’oro ai Giochi di Mosca sui 200 metri.
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