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Andrea Rinaldo annuncia la candidatura a Presidente di World Rugby

Andrea Rinaldo annuncia la candidatura a Presidente di World Rugby.
La Federazione Italiana Rugby e il Presidente federale Marzio Innocenti, dopo estesi colloqui che hanno coinvolto i vertici dell’organo di governo del rugby italiano nelle ultime settimane e preso atto della diffusa considerazione riscontrata in ogni consesso rugbistico internazionale hanno assunto la decisione di proporre e supportare la candidatura del prof. Andrea Rinaldo a Presidente di World Rugby, la Federazione mondiale (riunisce 115 Paesi membri e ha sede a Dublino in Irlanda), in occasione dell’assemblea elettiva che si celebrerà nel mese di novembre 2024.
Scienziato di fama internazionale, Direttore del Laboratorio di ecoidrologia all’Ecole Polytechnique Federale di Losanna, Ordinario di Costruzioni idrauliche nell’Università di Padova, primo italiano vincitore nel 2023 dello Stockolm Water Prize – riconoscimento considerato dalla comunità scientifica il Premio Nobel delle scienze dell’acqua – il Professor Rinaldo è membro dell’Accademia dei Lincei e vanta un lungo e prestigioso percorso anche al di fuori dell’ambito accademico, con quattro caps al proprio attivo con la maglia dell’Italia negli Anni ’70 (è l’azzurro n. 326) prima di dedicarsi a ruoli dirigenziali in Italia e nei principali consessi internazionali.
Ad oggi, il prof. Rinaldo è membro del Council World Rugby in rappresentanza dell’Italia, insieme al Presidente federale e alla Consigliera Francesca Gallina, ed è da oltre vent’anni nell’ExCo di EPRC (in precedenza ERC), l’organismo responsabile delle Coppe Europee. Ha rivestito la carica di Consigliere Federale FIR nei quadrienni 2012-2016 e 2016-2020 dopo essere stato dal 1996 al 2003 Presidente del Petrarca Rugby, il Club che ha rappresentato nel corso della propria carriera agonistica, conquistando per tre volte il titolo di Campione d’Italia. Veneziano, settant’anni il prossimo 13 settembre, il Prof. Rinaldo ha manifestato la propria disponibilità a concorrere, nel prossimo autunno, per il ruolo di Presidente della federazione internazionale, primo italiano nei centotrentotto anni dalla fondazione di World Rugby a venire indicato come candidato alla guida della governance mondiale.
“Il rugby è uno sport unico nel suo genere, forte di una tradizione sportiva, educativa e sociale che trova pochi corrispettivi in altre discipline, e che va preservato qualunque evoluzione impongano le derive del rugby professionistico. Queste peculiarità richiedono integrità e una chiara distribuzione dei compiti e della trasparenza nei processi decisionali. La mia proposta è di un ruolo proattivo del Presidente di World Rugby, centrato sulla conoscenza accurata delle delibere, che consenta una loro presentazione imparziale ed esaustiva, e sul suo ruolo di garante della trasparenza informata dal metodo scientifico nell’uso e nell’interpretazione di dati. E’ la necessità di garantire un equo sviluppo del Gioco e la salvaguardia del benessere del suo bene più prezioso, le nostre atlete ed i nostri atleti, che mi hanno indotto a dare seguito agli incoraggiamenti che ho ricevuto e ad avanzare con il sostegno della mia Federazione, che mi onora, la candidatura alla Presidenza World Rugby” ha dichiarato il Prof. Andrea Rinaldo (nella foto in primo piano) ufficializzando la propria candidatura.
“Il futuro del nostro sport – ha proseguito illustrando la propria visione – non può prescindere da un’analisi trasparente e analitica, dalla forte impronta scientifica, che possa portare a una sempre più equa distribuzione delle risorse per le Unions, anche rivedendo e adattando i piani di sviluppo”. “Nel quadriennio a venire l’ottimizzazione dei rapporti tra Federazioni e Leghe – ha detto Rinaldo – sarà fondamentale. Di pari passo, forse i tempi sono maturi per avviare una discussione sulla possibile introduzione di tetti salariali nell’interesse di un’evoluzione equilibrata del Gioco su scala globale, essenziale per un reale, tangibile sviluppo deI Paesi emergenti. Da più parti si chiede anche un ampio dibattito sulla composizione dell’Esecutivo di World Rugby, che dovrà riconoscere sia le Nazioni che contribuiscono in modo decisivo al valore e alla reputazione del Gioco e alle entrate di WR, che una rappresentanza appropriata che garantisca una crescita armonica delle Nazioni Tier 2”. “Il ruolo di Presidente di World Rugby, in un contesto di consultazione, collegialità e partecipazione, deve ispirare e guidare questi cambiamenti, da apportare attraverso il rispetto di processi corretti, imperniati su una base razionale, un approccio scientifico, un’analisi olistica degli scenari, mantenendo una visione aperta da parte dell’intero sistema di governance su tutti quegli aspetti sociali, ambientali, economici che sono e saranno sempre più alla base dell’ecosistema del rugby moderno e futuro” ha concluso il Prof. Rinaldo.
Marzio Innocenti, Presidente della Federazione Italiana Rugby, ha dichiarato: “Andrea Rinaldo è uno straordinario ambasciatore del nostro Paese nel mondo, sia che vesta i panni dell’uomo di scienza che quelli del rugbista e del dirigente sportivo illuminato. A titolo personale, sono onorato della sua ultradecennale amicizia, nata sui campi da rugby quando, giovane studente di medicina appena trasferito da Livorno a Padova, approdai al Petrarca Rugby. Come Presidente della Federazione Italiana Rugby, sono profondamente convinto che Andrea possa proporre e rendere concreta la sua visione di un Gioco capace di rispondere con pari efficacia alle sfide che lo sport business moderno ci pone per sviluppare il rugby professionistico al di fuori dei confini più tradizionali, generando profitti per l’intero ecosistema rugbistico internazionale, rimanendo al tempo stesso profondamente fedeli ai valori fondanti del Gioco. Il nostro splendido sport è entrato da poco nel suo terzo secolo di vita e sono fortemente convinto che un uomo come Andrea Rinaldo, che incarna il più tradizionale spirito rugbistico unito alla capacità di analisi razionale tipica dello scienziato e alla profonda conoscenza delle istituzioni sportive internazionali, dove è riconosciuto e profondamente apprezzato, sia la figura più idonea a guidare il rugby in un contesto storico delicato, altamente sfidante e decisivo per il futuro dello sport”.
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