Arrestato in Spagna vice-presidente FIFA. Nuovo tsunami sullo sport business
La Spagna è da tempo sotto la lente di ingrandimento della giustizia nazionale e del Fisco (non ultimo il caso della accusa “presunta” di maxi evasione fiscale di Cristiano Ronaldo, stella del Real Madrid).
Nelle ultime ore una operazione anti-corruzione condotta dalla Guardia Civil spagnola ha portato in carcere il presidente della Federcalcio iberica Angel Maria Villar, numero uno (da oltre 29 anni) e attuale vice-presidente della Fifa. Un vero terremoto in ambito sportivo, non solo iberico.
Il quotidiano El Pais avrebbe confermato che, tra gli arrestati, vi sarebbe anche suo figlio Gorka Villar, il vice-presidente e il direttore commerciale Juan Padron e altri top manager della RFEF (la Federcalcio spagnola). In totale una decina di persone, con perquisizioni e controllo dei personal computer.
E’ un vero e proprio terremoto, che rischia non solo di gettare ombre pesanti sul calcio iberico, ma in generale sull’intero mondo sportivo. La presenza poi di Villar nel top management della FIFA crea ulteriore imbarazzo, visto che il new deal di Gianni Infantino (attuale n.1 dell’ente di governo del calcio mondiale, nel post Michel Platini) era stato impostato proprio sul tema della “trasparenza” dei comportamenti futuri.
Secondo quanto risulta a SkeetGp.com, l’indagine della Guardia Civil potrebbe estendersi all’intero mondo dello sport-business iberico, in termini di controlli. Adesso la GC e la magistratura, impegnate in questo caso, vogliono vederci chiaro e non faranno sconti a nessuno. Il caso di Villar lo dimostra chiaramente.
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