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Asstel interviene sul tema della tolleranza del fenomeno della pirateria in ambito calcistico

Asstel – Assotelecomunicazioni ha respinto le accuse di Luigi De Siervo, AD della Lega Seria A (rispetto ad una intervista rilasciata quest’oggi sul quotidiano “La Repubblica”), rispetto ad una presunta tolleranza del fenomeno della pirateria da parte degli operatori di telecomunicazioni.

Siamo stupiti dalle dichiarazioni dei vertici della Lega Serie A sugli operatori di telecomunicazioni che respingiamo in toto –  commenta il presidente di Asstel, Massimo Sarmi -. Va ricordato che sin dal 2013 l’Italia, grazie all’iniziativa dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e alla fattiva collaborazione degli Operatori, si è dotata di strumenti che consentono di intervenire per bloccare la trasmissione illecita dei contenuti. Tale attività viene svolta da circa 10 anni in maniera fattiva senza alcun ristoro dei costi sostenuti”.

“La trasmissione di eventi live – prosegue Sarmi – pone nuovi punti di attenzione e riteniamo che per eliminare la pirateria, anche in questa nuova forma, sia necessaria una rinnovata azione corale e una legge organica. Recentemente, in audizione presso le Commissioni riunite VII (Cultura, scienza e istruzione) e IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei deputati, abbiamo condiviso e ribadito la necessità di un’azione repressiva che tenga conto degli specifici ruoli degli attori coinvolti. In particolare, Asstel ha proposto una piattaforma pubblica centralizzata che possa automatizzare e velocizzare al massimo il blocco della fruizione online dei contenuti “pirata”, nel rispetto dei diritti fondamentali e dei principi generali dell’ordinamento, a partire dal ruolo degli Operatori, sollevati da responsabilità derivanti da tali operazioni, così come previsto dalla normativa europea e nazionale. Inoltre, come prevedono i progetti di legge presentati in Parlamento sulla materia specifica, è necessario un rafforzamento dei poteri delle autorità preposte e delle campagne di comunicazione rivolte agli utenti finali, al fine di renderli maggiormente consapevoli del danno che tutta la collettività ne riceve.

Ha concluso Sarmi: “Il vertiginoso aumento di traffico dovuto ai servizi digitali (pari a +104% nel mobile e +430% nel fisso dal 2015-21), nell’ambito del  quale la pirateria ha un peso minoritario, ha richiesto alle Telco continui investimenti, i cui benefici sono stati trasferiti ai clienti finali in termini di quantità di dati e velocità di trasmissione fruibili: dal 2015 al 2021 gli Operatori di telecomunicazione hanno investito, senza contare il pagamento per le licenze 5G, 49,5 miliardi di euro, in valore assoluto, con investimenti annui stabilmente sopra i 6 miliardi  e superiori ai 7 miliardi di euro dal 2017 ad oggi, nonostante la difficile congiuntura economica.” (fonte: Asstel)

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