Attualita’ – Il calcio italiano e’ vecchio: solo il 7 per cento di chi gioca in serie A proviene dai vivai
L’istantanea che esce dallo studio della Fifa sull’Europa del pallone ci consegna un movimento in cui a fronte dell’aumento di giocatori stranieri crolla la quota di ragazzi che riescono a fare il salto dai nostri vivai alla serie A. Nella classifica dell’età media più alta solo il campionato di Cipro ci supera e ben quattro sono i posti occupati dai nostri club fra le quindici società meno giovani. Viaggiare per l’Europa con la carta d’identità di club e giocatori è un’avventura con poche soddisfazioni e molti imbarazzi, sì da condannare il calcio italiano ad uno spread quasi impietoso. A guidarci fra curve, grafici, numeri è lo studio del Centro Internazionale per gli Sport (CIES), un rapporto consegnato in queste ore alla Fifa, massimo organismo del calcio mondiale, e che ha preso in esame ben 500 formazioni e 12 mila 400 calciatori. L’eccezione cipriota non può consolarci. Tra i campionati grandi e medi siamo i matusalemme, con quattro squadre fra le prime 15 del Vecchio Continente – Milan al primo posto, Lazio al secondo, poi Inter al decimo e Napoli al dodicesimo – nella classifica dell’età media più alta. Il resto viene di conseguenza, o quasi: il culto dell’esterofilia (il 49 per cento dei tesserati in serie A viene da oltreconfine) e il mal di pancia verso i giovani (solo il 7,2 per cento di chi gioca in A arriva dal vivaio dei nostri club). (fonte: FIFA/CIES)
Uno studio commissionato dalla Fifa offre una fotografia desolante: siamo l’unica grande lega di calcio in cui aumentano gli stranieri e i nostri giovani sono i più trascurati.
Il calcio italiano è per «vecchi», soprattutto continua ad essere malato di esterofilia.
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