Sport.Federazioni

Attualita’ – Spoome intervista il presidente Matteo Pellicone (FIJKAM)

Per due ore la lotta è rimasta fuori dalle Olimpiadi”. In questo modo il presidente della Fijlkam (Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali), Matteo Pellicone, su nostra intervista, incornicia un discorso preciso concentrato sulla drammatica situazione che la FILA (Federazione Internazionale delle Lotte Associate) di cui è anche Vicepresidente, ha dovuto subire nel momento in cui l’Esecutivo del CIO aveva deciso di cancellare questa disciplina storica dai Giochi nella sessione di febbraio.
La cancellazione, come sappiamo, non era avvenuta in modo definitivo, ma una tale decisione di inserirla all’interno del carnet delle discipline a rischio aveva fatto balzare sulla sedia chi per la lotta s’impegna e si sacrifica: “La notizia è arrivata mentre eravamo a Phuket in Thailandia, durante una riunione organizzativa del Direttivo della FILA. Nessuno poteva pensare ad una cosa del genere. È stato realmente incredibile. Immediatamente, si è manifestata una profonda crisi che ha portato il Presidente in carica, Raphael Martinetti, a optare per le dimissioni”.
Fa tristezza una conseguenza del genere, dopo che lo stesso Presidente, come tutti all’interno di questa grande organizzazione, aveva ricevuto gli elogi dal Comitato Olimpico Internazionale dopo Londra 2012: “Dopo i recenti Giochi, abbiamo ricevuto i complimenti per lo spettacolo che la lotta ha saputo mostrare nei palazzetti e per tutto quel pubblico che è stata in grado di attrarre. La decisione presa è stata politicamente sbagliata. Ciò che ci ha spiazzati è stata una decisione presa di sorpresa, aggravata dal fatto che le città candidate per il 2020 erano quelle due, tra le tre, che della lotta hanno sempre fatto una loro forza sportiva. Per Tokyo, il Giappone ha vinto ben 4 medaglie d’oro a Londra, mentre la Turchia, con Istanbul, vanta una grande tradizione in questo sport. Non sarebbe stato coerente con la realtà storica di questi paesi”. Infatti, come ben siamo consapevoli, i Giochi del 2020 sono andati a Tokyo e la riammissione della lotta è avvenuta dopo questa scelta dell’Assemblea olimpica. Non siamo sicuri se le due cose siano state collegate tra loro, non possiamo dirlo e non vogliamo.
Desideriamo solamente sottolineare quanta solidarietà sia scaturita da quella decisione e possiamo testimoniarlo con certezza, dato che il Presidente Pellicone ne è testimone diretto: “Successivamente, la Federazione giapponese della lotta ha raccolto un milione di firme in favore di questo sport. Iniziative simili sono state intraprese da Stati Uniti e Russia. Durante un convegno a Mosca, organizzato per mettere a punto tra le altre attività, le modifiche sui regolamenti di gara e nello Statuto, lo scorso 18 maggio, sia il Presidente Putin che il Ministro dello Sport sono venuti a farci visita per manifestare il loro disappunto ed il loro appoggio per la riammissione di questa disciplina”.
È normale che la FILA sia stata la prima a provare una sgradevole sensazione di abbandono, dato che come tutte le federazioni sportive del pianeta, risente in modo positivo dei ricavi che il CIO ottiene dagli investimenti economici dei Giochi, soprattutto quei recenti Giochi di Londra che hanno accresciuto del 15% quanto guadagnato da Pechino 2008. Un beneficio finanziario enorme che serve ad accrescere lo sport specifico negli ambiti sociali in cui è praticato. Di riflesso, la stessa Fijlkam e il Comitato Olimpico Italiano ne avrebbero risentito negativamente, siccome lo stesso CONI avrebbe avuto dei benefici finanziari in meno e la stessa federazione italiana ne avrebbe guadagnati solamente grazie al judo, dato che anche il karate è stato escluso: “Facciamo parte del CONI ed esso ci invita e ci sprona a partecipare alle Olimpiadi in modo tale che l’Italia possa sempre mantenere una posizione di rilievo e di prestigio. Questo è un bene per tutti”.
Appena accolta la decisione dell’Esecutivo e digerita controvoglia, non potendo fare altro, tutti nella Federazione delle Lotte Associate, hanno continuato ad effettuare quel lavoro di miglioramento di regole per ottenere e mantenere quei punti essenziali volti ad acquisire l’idoneità necessaria voluta dai parametri CIO. Un lavoro di perfezionamento che comunque, a prescindere, sarebbe avvenuto e sta tutt’ora avvenendo, di concerto ad un servizio verso una disciplina che molto vuole trasmettere e divulgare: “La lotta deve apportare delle importanti modifiche in modo che si stabilizzerà un regolamento tecnico che la metta al sicuro in modo definitivo per il futuro. Naturalmente, tutto questo in assoluto accordo con il CIO”.
Non possiamo che apprezzare il lavoro di buona volontà e responsabilità che i membri del direttivo della FILA, con il Vicepresidente Pellicone, stanno portando avanti per migliorare questo sport storico del movimento dei Giochi e per dargli quel valore aggiunto che possa ampliare la sua bellezza e la sua missione sociale ed economica. Lo scopo è quello di arricchirlo in tutti i suoi ambiti e detenere una stretta e ovvia collaborazione con il Comitato Internazionale. In questo caso, proprio per il fatto che si tratta di una disciplina di questo spessore, lo stesso Pellicone desidera precisare che non si trova d’accordo con la classificazione che gli è stata data in base ai famosi parametri inseriti nel questionario olimpico tipo: “Contesto che la lotta si trovi al 26° posto. Semplicemente penso che non sia così. Sono lieto che il nuovo Presidente del CIO Thomas Bach, sia un fautore di questa disciplina e si è espresso subito a suo favore”.
Vogliamo comprendere questa opinione di un dirigente importante del nostro movimento olimpico italiano, il più anziano del Consiglio Nazionale che, sin da giovane, ha dedicato la sua vita non solo alla lotta, di cui era atleta già a 14 anni, ma anche alle altre discipline bellissime della sua federazione, come il judo, il karate e le arti marziali: “Mi ha riempito la vita. Prima ero atleta a 14 anni, poi sono diventato consigliere federale ed in seguito presidente”.
Immaginiamo il cuore e l’anima che il Presidente Pellicone abbia saputo e voluto dare agli sport di cui è primo dirigente. Allora, possiamo facilmente intendere il suo dolore quando il CIO ha minacciato di escludere quella disciplina che l’ha visto atleta adolescente. Questo disappunto l’abbiamo colto nell’emozione della sua voce quando ce l’ha raccontato: “Come fai tu a escludere uno sport del genere e poi parlare di spirito olimpico?”. E tanto il Presidente ne ha vissuto e respirato. Infatti quando gli chiediamo quali siano stati i suoi momenti più belli all’interno della storia della sua carica, non può che fare riferimento alle nostre medaglie olimpiche italiane: “Sono una persona emotiva e sensibile. Mi emoziono subito. Sono stato accanto agli atleti tutta la vita e a tutti loro sono affezionato. Ricordo in particolar modo i successi olimpici di Vincenzo Maenza, Pino Maddaloni e Andrea Minguzzi. Sono orgoglioso come Presidente di avere un Centro Olimpico bellissimo, costruito piano piano e reso un gioiello sportivo, grazie anche al lavoro prezioso dell’architetto Livio Toschi che curerà altri ampliamenti”.
(di Alessandra Giorgi – fonte: Spoome) – “Come fai tu a escludere uno sport del genere e poi parlare di spirito olimpico?”. Le riflessioni del Presidente della FIJKAM, Matteo Pellicone, dopo l’ipotesi di esclusione della Lotta dai Giochi Olimpici.
Previous post

Attualita' - Greenpeace ferma Basilea-Schalke04

Next post

Vela - L'Australia torna a gareggiare in Coppa America. Ufficializzato il nome del Challenger of Record.

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *