Attualita’ – Spoome week analizza la fase finale della gara a tre per i Giochi olimpici 2020
Istanbul, Madrid e Tokyo sono le tre città che il prossimo 7 Settembre si giocheranno aBuenos Aires la possibilità di ospitare i Giochi Olimpici del 2020. Tre candidature forti, che la scorsa settimana si sono fatte valere a Losanna, dove hanno presentato di fronte ai membri del CIO i loro progetti. Un’ultimissima occasione per creare contatti ed assicurarsi i voti necessari per portare a casa il risultato dopo anni e anni di preparativi. Si tratta infatti del quinto tentativo consecutivo per Istanbul, del terzo per Madrid e del secondo per Tokyo. Eppure le tre città candidate sembrano tutte possibiliste rispetto all’obiettivo finale. Secondo il membro veterano del CIO, Dick Pound, questa è la gara più vicina che si possa ricordare, con ancora tutte e tre le città in corsa per ospitare le Olimpiadi del 2020.
Quella che fino a qualche settimana fa poteva risultare la favorita, in grado di connettere Oriente ed Occidente in un evento indimenticabile, sembra adesso ridimensionata dagli scontri che hanno afflitto il paese nelle ultime settimane. Gli eventi di Taksim Square, oltre al report tecnico del CIO che evidenzia carenze logistiche e transportistiche, potrebbero però aver cambiato radicalmente la posizione di Istanbul. Il tentativo della delegazione turca durante il meeting di Losanna della scorsa settimana è stato infatti quello di offrire al CIO le rassicurazioni, soprattutto di carattere sociale, che questi richiedevano.
Madrid, nel frattempo, ha saputo trasformare il disagio economico da aspetto negativo a propulsore e punto cardine di questa terza candidatura. Lo ha fatto, sottolineando che gran parte delle proprie infrastrutture e sedi Olimpiche sono già costruite, garantendo dunque di dar vita ad un’edizione dei Giochi low-cost e quanto mai compatta. Ma Madrid ha dimostrato soprattutto di credere nel progetto Olimpico, lì dove altre città candidate hanno rinunciato. Su tutte Roma. A metterci la faccia questa volta è stata la famiglia reale, con il Principe Felipe vera star di Losanna. Non solo testa coronata, ma a sua volta atleta Olimpico – è stato infatti portabandiera alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, dove ha anche gareggiato nella vela – è stato il PrincipeFelipe a guidare la delegazione spagnola, presentando il progetto Olimpico di Madrid 2020 di fronte ai membri del CIO.
Ultima, ma non in ordine di importanza, Tokyo. Unica delle tre città candidate ad aver già ospitato le Olimpiadi nel 1964, potrebbe rappresentare per il CIO la scelta più “sicura”. Fiore all’occhiello di questa candidatura sono senz’altro l’appeal internazionale e una concreta stabilità infrastrutturale e di trasporti; tuttavia non mancano alcune perplessità. La prima riguarda lo scarso appeal che la candidatura avrebbe tra gli abitanti della città Nipponica, la seconda le scarse motivazioni che accompagnano il progetto Olimpico, se non quella di dimostrare al mondo che il Giappone è ancora in piedi nonostante il devastante tsunami del 2011.
Una settimana cruciale per le sorti delle tre città candidate. Guardando al passato, è stato infatti nella stessa settimana del 2009 che Rio de Janeiro riuscì a convincere il CIO dell’importanza di portare i Giochi Olimpici in Sud America per la prima volta. Un progetto rivelatosi poi vincente due mesi dopo a Copenaghen, nonostante la forte candidatura di Chicago, sponsorizzata dal presidente americano Barack Obama.
Chissà che i recenti sconti in Brasile durante la Confederations Cup non spingano i vertici del CIO a puntare ad una scelta più sicura, nello specifico Madrid o Tokyo. Allo stesso tempo, però, è noto che l’apparato del Comitato Internazionale Olimpico ami sorprendere e voler “scrivere la storia”. In quest’ottica non è assolutamente da escludere la vittoria di Istanbul.
Quel che è certo è che tutte e tre le città candidate ad ospitare le Olimpiadi del 2020, nonostante i loro progetti quanto mai diversi, se la giocheranno a Buenos Aires il prossimo 7 Settembre in una corsa che appare, a due mesi dalla scelta finale, quanto mai aperta ad ogni possibilità.
Una interessante analisi sulla fase finale della gara a tre per l’assegnazione dei Giochi olimpici 2020 (quella per intenderci dove si è ritirata Roma, dopo il “no” dell’ex premier Mario Monti) è on air questa settimana su “Spoome Week” (a firma Giuseppe Di Florio). Un fotofinish tra tre grandi capitali internazionali (nella foto il logo di Tokyo2020), che avrà il suo epilogo il prossimo 7 settembre a Buenos Aires (Argentina).
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