La Federazione mondiale dell’industria dei materiali sportivi(WFSGI) si pronuncerà sulla disputa aperta da alcune società di sportswear (tra cui Nike e Puma) nei confronti delle “strisce” dell’Adidas.

La “battaglia” sulle “strisce Adidas”, che ad aprile aveva portato il Comitato Olimpico Internazionale a specificare che le storiche tre strisce della casa tedesca non sarebbero state ammesse per l’abbigliamento degli atleti durante le competizioni olimpiche, poichè riportabili ad una sovra-esposizione pubblicitaria dello stesso marchio, potrebbe segnare un nuovo punto a favore dei concorrenti, se la WFSGI dovesse confermare che le “strisce” vanno incluse come parte integrale del logo dell’azienda tedesca.

Infatti se si considerano gli spazi occupati dallo storico simbolo dell’Adidas lungo le maniche delle maglie e sui pantaloncini, lo spazio a disposizione dello sponsor tecnico passa dai 20 centimetri quadrati (cm2) attualmente permessi, ad oltre 650 cm2.

Durante la scorsa stagione Adidas ha speso oltre 800 milioni di Euro in pubblicità, centrata soprattutto sulla riconoscibilità delle “tre srisce”. Le scarpe, parte importante della fornitura Adidas agli atleti, restano comunque, per il momento, fuori dal calcolo dello spazio riservato al logo delle aziende di sportswear.

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