Sul portale unico Aams per il gioco a distanza gli operatori rimangono tutti assolutamente contrari. Dalle società leader del poker online come Bwin, ai grandi campioni italiani di Texas Hold’em come Cristiano Blanco (uno dei primi 20 in Italia per soldi vinti) che curano il lancio di alcune piattaforme di gioco, tutti vedono il filtro del sito dei Monopoli di Stato come un pericoloso nemico per gli sviluppi futuri del mercato e dei suoi operatori. Per quali ragioni? "Sono principalmente due le motivazioni che ci portano a pensare alla pericolosità di un provvedimento del genere qualora venisse approvato definitivamente dal Governo – spiega Antonio Costanzo, manager di Bwin Italia – innanzitutto parliamo di motivi di natura squisitamente commerciale perché una scelta del genere distruggerebbe qualsiasi attività di marketing e di differenziazione del prodotto". Ma gli operatori non guardano solo alle proprie tasche e alla propria attività di piena concorrenza commerciale. "Se la ragione di questa scelta, che ci troverebbe totalmente d’accordo, è quella di proteggere il consumatore dal gioco illegale, allora potremmo elencare molti altri metodi ben più efficaci per favorire la sicurezza", prosegue Costanzo. Del resto il gioco online ha già il vantaggio di essere facilmente tracciabile in ogni sua transazione e già gli oscuramenti sembravano un provvedimento molto restrittivo. "Si potrebbe pensare a delle finestre web pop up che al collegamento ai siti autorizzati assicurano i giocatori che in quella room si gioca al poker ‘punto it’ – propone Bwin – se poi il problema è quello di avere maggiori informazioni e maggiore trasparenza ci sono già i canali preferenziali tra poker room e Aams attraverso i quali essere controllati e scambiare tutte le info di cui necessitano i Monopoli di Stato". Stesso discorso per un giocatore professionista italiano che sta curando lo start up di alcune poker room estere e di casa nostra nel nuovo mercato degli Skill Games. "Credevo che l’ipotesi fosse tramontata da un bel pezzo – analizza il poker player Cristiano Blanco – ma se il portale unico diventasse realtà un provvedimento del genere sarebbe negativo anche per il giocatore. E’ vero che ci sono italiani che giocano ancora sui siti privi della licenza regolare Aams ma non è questo il modo per correggere le distorsioni del mercato". E allora come fare? "Invece di reprimere sempre e continuare a rendere più complicate le cose, il gioco andrebbe facilitato, reso più fruibile ma soprattutto più competitivo rispetto alle piattaforme estere", conclude Blanco.
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