(di Giovanni Salvagno) – L’azionariato popolare In Spagna è pratica diffusa e anche il Real Betis Balompiè, meglio conosciuto come Betis Siviglia (club della Liga spagnola), non fa eccezione. Dal 2017 infatti, le quote del club militante in Primèra Division e in Europa League appartengono per più del 50% ai suoi tifosi (circa 14.000).

Gli azionisti di maggioranza, il presidente Haro Garcìa e il vice presidente Miguel Lopez Catalàn, posseggono rispettivamente solo il 10% delle quote societarie.

Il 54% degli azionisti è rappresentato da coloro che possiedono meno dell’1% delle quote, ovvero i tifosi. Con questa modalità di distribuzione delle quote i due azionisti di maggioranza non posseggono di fatto il club, ma mettono a disposizione le loro conoscenze imprenditoriali per gestire al meglio le risorse del club.

Questo sistema permette ai tifosi di sentirsi più partecipi, di poter dire la loro tramite il voto telematico alla riunione degli azionisti e di poter eleggere il presidente del club. Secondo il presidente Garcìa questo sistema garantisce che gli investimenti effettuati possano essere pagati e che dopo l’accordo del 2017 saranno i béticos (tifosi del Betis) ad avere l’ultima parola sulle decisioni del club.

Il recente rafforzamento dell’immagine internazionale del Betis e i buoni risultati sportivi degli ultimi anni sembrano pertanto dare ragione al presidente del club spagnolo.