Bagnaia vs Martín: Il potere del marketing nella sfida della MotoGP
La sfida tra Martín e Bagnaia: quando la velocità in pista si incontra con il potere del marketing
(di Lucrezia Berardi) – Jorge Martín vince il suo primo titolo iridato, chiudendo così la settantaseiesima edizione del Motomondiale. La stagione, iniziata il 6 marzo in Qatar, si è conclusa in via straordinaria a Barcellona il 17 novembre. 22 piloti schierati in 11 scuderie, ma solo due di loro hanno lottato punto a punto fino all’ultima curva. Francesco Bagnaia, ormai ex campione, termina l’anno con l’amaro in bocca.
La MotoGP di oggi è uno spettacolo da vivere, e lo dimostra l’avvincente rivalità tra i due protagonisti che hanno infiammato il mondiale 2024. L’italiano “Pecco” dovrà metabolizzare la sconfitta e accettare che i suoi 11 primi posti, che comprendono anche le gare Sprint, non sono stati sufficienti. L’ex campione, forse, ripenserà alle tre occasioni in cui non ha totalizzato alcun punto. Oppure, guardando la situazione da un’altra prospettiva, dobbiamo chiederci se è stato Martin a fare la differenza, dimostrando un’impareggiabile versione di sé. È facile fare ipotesi, ma la realtà, come spesso accade, è più complessa e sfaccettata di quanto si possa pensare.
Jorge Martín si è mostrato pronto fisicamente e mentalmente, ma spesso questo non è sufficiente nelle competizioni motoristiche ad alto livello. Alessandro Magno, grande condottiero e militare d’eccellenza, non sarebbe stato nulla senza il suo esercito e le sue risorse imperiali. Il paragone, seppur lontano, è utile: lo spagnolo non avrebbe mai vinto senza il team della Prima Pramac Racing e senza la sua Desmosedici. In sella a una Ducati e supportato da un team non ufficiale, Jorge Martín ha estratto la massima prestazione dalla sua moto, laureandosi meritatamente campione del mondo nella classe regina.
La stagione della Ducati Lenovo Team, squadra ufficiale, non può essere definita fallimentare. Se dovessimo trovare un difetto nella loro performance, potremmo parlare di una mancanza di consistenza e di una insufficiente capitalizzazione dei punti. Il 2025 riaprirà la competizione, e i tifosi del team Ducati potranno nutrire nuove speranze per il titolo, soprattutto perché Martín sbarcherà in Aprilia Racing. Il suo approdo in una nuova squadra sarà sfidante e intrigante, e in un certo senso rappresenta un salto nel vuoto per lo spagnolo. A “Martinator” non mancano né talento né personalità, ma la MotoGP è troppo influenzata da fattori esterni che vanno al di là delle qualità individuali del pilota.
I due protagonisti sono piloti diversissimi nella loro essenza, ma accomunati dalla stessa voglia di vincere. È evidente che due entità così contrastanti scelgano di essere rappresentate in modo totalmente diverso e collaborino con aziende differenti, che sposano ideali aziendali distinti. Negli ultimi anni, grandi colossi del mercato hanno stretto contratti di sponsorizzazione non solo con i team, ma anche con i protagonisti della MotoGP.
Il main sponsor della Ducati Lenovo Team è Monster Energy, leader nel settore delle bevande energetiche, che supporta personalmente “Pecco”. La rivale commerciale di Monster, Red Bull, è invece il partner di sponsorizzazione di Jorge Martín.
Per due sfidanti d’eccellenza, quindi, si accostano due aziende che sono rinomate competitor nel mercato delle bevande energetiche. Attualmente, Red Bull detiene il 42,5% del valore di mercato globale nel campo delle bevande energetiche, mentre Monster Energy possiede una quota pari al 30,1%. Entrambe le società condividono un’identità e valori che rispecchiano i propri piloti, contribuendo a rafforzare l’impatto della sponsorizzazione e i suoi effetti sul mercato. Monster si dichiara: “Monster è l’incessante ricerca della vittoria, essere il migliore, essere al top del tuo gioco. È la bevanda energetica più tosta del pianeta.”. In modo simile, Red Bull afferma: “Dare le ali alle persone e alle idee.” La missione del marchio intende alimentare il progresso ed ispirare gli individui a superare i propri limiti.
Queste dichiarazioni d’intenti accomunano ciascuna azienda al proprio pilota, configurandosi come operazioni di marketing sportivo incredibili. Da un lato, abbiamo un pilota grintoso, risoluto e calcolatore, mentre dall’altro troviamo un giovane carismatico e dalla personalità spiccata. Francesco Bagnaia si amalgama con l’estetica oscura di Monster e Jorge Martín si distingue come i colori vivaci di Red Bull, simbolo di una rivalità accesa che si fa sempre più intensa nel presente e nel futuro.
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