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Balata (Lega B) fa il quadro dello scenario futuro del calcio italiano

“E’ difficile parlare di calcio di fronte a una tragedia che coinvolge tutti, alcuni di noi anche direttamente. Voglio manifestare tutta la mia profonda stima nei confronti di tutte quelle persone che stanno lottando per noi contro il Covid-19 penso a medici, infermieri, forze dell’ordine, sono loro le persone che meritano ogni riconoscimento”. Così il presidente della Lega di Serie B, Mauro Balata (nella foto in primo piano), ai microfoni di Rai Radio1 all’interno di “Sabato Sport” intervenuto per pubblicizzare la campagna di raccolta per il CNR contro il Coronavirus attraverso numero solidale 45587. Complicato parlare di sport in questo periodo di emergenza sanitaria, ma le istituzioni calcistiche, pur mettendo la salute al primo posto, sono tutte, o quasi, d’accordo sul fatto che si debba ripartire. “La mia opinione – spiega Balata – e’ che si partira’ solo quando ci saranno le condizioni di massima sicurezza. Abbiamo tutti gli interessi per ripartire e preservare i principi del merito sportivo, ma solo quando le autorita’ sanitarie e politiche ci diranno che ci sono le condizioni per farlo. Ci affidiamo a loro e al grande lavoro di responsabilita’ che sta portando avanti il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, nella speranza di poter portare anche un po’ di gioia al Paese”.

Allenamenti vietati almeno fino al 3 maggio, questa la data fissata ieri dal governo e annunciata dal ministro Spadafora, mentre e’ ancora difficile indicare date per la ripartenza del calcio. “Non spetta a me farlo – sottolinea Balata -. Ho registrato le dichiarazioni del presidente del calcio mondiale, Gianni Infantino, che ci dice continuamente che si deve ripartire senza fretta e quando ci saranno le condizioni di sicurezza per riprendere. Non c’e’ una data, ci sono diverse ipotesi in campo, ma bisogna vedere che tipo di disposizioni ci verranno date.

Parlare troppo è sbagliato, siamo ancora in una fase critica, va trovato un equilibrio tra le condizioni di sicurezza e la possibilita’ di riaprire le competizioni”. C’e’, invece, chi parla e che preannuncia battaglie legali se non verranno riconosciuti certi meriti sportivi fin qui maturati. “Credo sia assolutamente prematuro e sbagliato parlare di ipotesi del genere, come dice Infantino c’e’ tutto il tempo, ma in primis sono necessarie le condizioni di massima sicurezza che dovranno affermare governo e autorita’ preposte; poi bisognera’ garantire la regolarita’ delle competizioni e quindi affermare il principio superiore del merito sportivo”.

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Redazione

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