Baretta (MEF) al lavoro nella lotta di contrasto al gioco illegale
“Dalla regolarizzazione del CTD, che ha riguardato 2.192 punti vendita, che comunque già insistevano sul territorio dello Stato ma nell’ambito della rete illegale di raccolta, sono derivate entrate a titolo di up front fee e Imposta unica versata in acconto e a saldo per anni pregressi (rate del 30/06/2015 e del 30/11/2015) per 44,3 milioni, nonché ulteriori 43 circa a titolo di imposta, sempre relativa al 2015″, per un totale di 87,3 milioni di euro.
È quanto afferma il sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, rispondendo in commissione Finanze a Palazzo Madama all’interrogazione presentata dal senatore Vacciano (Misto) sull’attività di contrasto per il settore delle scommesse.
Baretta ricorda che “per quanto riguarda l’accertamento nei confronti di coloro che offrono scommesse in mancanza di concessione statale, non versando le imposte sui giochi, l’agenzia delle Dogane e dei Monopoli persegue le violazioni, accertando le imposte evase e irrogando le relative sanzioni, come emerge dal prospetto che segue, riportato sul ‘Libro Blu’ dell’Agenzia, relativo al 2015″.
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