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Basket, ecco come sarà la nuova NBA paneuropea: 16 franchigie e fatturati “monstre”.

Dopo tanti rumors arrivano le prime conferme: NBA e FIBA stanno valutando la possibilità di istituire una nuova Lega professionistica capace di favorire la crescita della pallacanestro in tutto il continente europeo e di coinvolgere un numero sempre maggiore di appassionati. Già avviate negoziazioni con potenziali investitori, squadre, costruttori di impianti sportivi e partner commerciali

(di Davide Pollastri) – In una conferenza stampa tenuta a New York, Adam Silver, commissioner dell’NBA, e Andreas Zagklis, segretario generale della FIBA, hanno confermato l’intenzione di lanciare in Europa una nuova Lega cogestita da ambedue le organizzazioni.

Il progetto prevede il coinvolgimento di 16 franchigie, 12 permanenti, ovvero non dipendenti dai loro risultati sportivi, e 4 il cui ingresso sarà determinato di anno in anno attraverso tornei di qualificazione.

Ma quali saranno queste 12 franchigie stanziali? Tra le 13 formazioni azioniste dell’Eurolega, solo Real Madrid e Barcellona hanno manifestato un concreto interesse, mentre le altre, inclusa l’Olimpia Milano di Giorgio Armani, non sembrano del tutto convinte. Tuttavia, questi tentennamenti non sembrano preoccupare Adam Silver e Andreas Zagklis, che, a detta de L’Équipe, starebbero sondando la possibilità di coinvolgere alcune delle più importanti società calcistiche europee, invitandole a costituire una propria sezione cestistica. Sempre secondo il quotidiano sportivo francese, tra i club avvicinati figurerebbero il PSG, il Manchester City e l’Arsenal.

In attesa di ulteriori sviluppi e di capire come evolverà il progetto, è comunque già possibile farsi un’idea dei possibili ricavi e dell’indotto che si potrebbe generare.

La Basketball Africa League, attualmente l’unica lega professionistica gestita dalla NBA al di fuori degli Stati Uniti, non rende pubbliche informazioni finanziarie dettagliate, sennonché, secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, nell’anno fiscale 2024 ha registrato perdite per circa 17 milioni di euro, a fronte di un fatturato di 13,4 milioni (l’NBA “vera e propria”, nel 2023, ha generato 9,7 miliardi di euro).

Ma una Lega paneuropea, con franchigie radicate nelle principali capitali del continente o legate a club calcistici con milioni di tifosi in tutto il mondo, potrebbe suscitare un interesse addirittura superiore a quello dell’attuale Eurolega. Secondo alcune stime, questa nuova competizione potrebbe generare un indotto economico a nove zeri, quantificato – grazie alla capacità di attrarre sponsor internazionali, diritti televisivi di portata globale e un mercato di tifosi già fidelizzato dai brand calcistici coinvolti – in circa 5 miliardi di euro (l’Eurolega, tanto per capirci, assicura alle proprie 18 partecipanti solo 100 milioni di ricavi – sponsor esclusi – rispetto a costi di oltre 300 milioni).

Inoltre, un nuovo torneo, capace di unire le capacità imprenditoriali della NBA all’esperienza internazionale della FIBA, favorirebbe la crescita dei talenti europei, sempre più nel mirino delle franchigie statunitensi (cinque degli ultimi sei MVP della NBA sono europei, così come il 15% dei giocatori della lega).

Anche se, al momento, non c’è ancora una vera e propria data di lancio (si sussurra dal 2027 o dal 2028), l’NBA Europe sta già solleticando le fantasie di milioni di appassionati. Considerando l’hype generato da una semplice possibilità, non è difficile immaginare l’enorme interesse che accompagnerebbe la competizione fin dai primi match, dando il via a una nuova rivoluzione nel mondo dello sport.

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Redazione

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