Betting sponsor nel calcio: in Italia censurati, in Danimarca osannati
(di Marcel Vulpis) – Due pesi e due misure, verrebbe da dire.
Fa sorridere, per non dire peggio, notare come, a seconda della latitudine geografica, la stessa operazione di sponsorship abbinata al calcio subisca trattamenti mediatici di senso opposto. In Italia, per esempio, Intralot e la sponsorizzazione della Federcalcio sono state ampiamente “demonizzate”, in Danimarca un identico abbinamento sponsorizzativo è stato, invece, per certi versi, osannato.
Danske Spil, operatore danese di gioco, infatti, ha stipulato una partnership con la Federcalcio danese (DBU). L’accordo avrà inizio da gennaio 2017 e durerà fino agli Europei del 2020 (come riporta l’agenzia specializzata sui temi del betting/gaming Agimeg).
La società di gioco lavorerà con la DBU su una serie di iniziative, tra cui la creazione di contenuti per i fan e clienti.
Niels Erik Folmann, direttore della Danske Spil, ha dichiarato: “La nostra missione è quella di essere l’azienda preferita di gioco danese, e questa missione si sposa perfettamente con la partnership con DBU.”
A chi potrebbe chiederci: “Ma perché esiste un trattamento così diverso a seconda del Paese dove nasce una operazione di questo tipo?” rispondiamo usando il buon senso. Secondo noi, tutto dipende dalla cultura liberale presente nella classe politica danese (e verrebbe da dire anche a livello mediatico) a differenza di quella italiana, profondamente “bigotta”. Le contestazioni nei confronti di Intralot sono state paradossali, patetiche in alcuni casi, banali (anche perché sono state scritte una marea di sciocchezze e inesattezze come il tema del marchio sulla maglia), ma soprattutto dettate da una cultura profondamente illiberale.
Si è parlato tanto di ludopatia, in queste ultime settimane (secondo alcuni bigotti questa sponsorizzazione della FIGC non sarebbe morale) ma di fatto l’unica barriera a questo fenomeno sociale è proprio la presenza di operatori legali che seguono le regole dello Stato. Ed Intralot, non a caso, fa parte proprio di questa categorie di aziende che seguono, con attenzione, tutte le leggi di settore. Di contro c’è l’illegalità e l’anarchia. Territorio di “cultura” proprio della ludopatia. Bravi i danesi, hanno dimostrato ancora una volta di essere un popolo moderno e liberale.
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