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Bogarelli (Infront): Berlusconi? Non sono una sua emanazione, non lo sono mai stato. E non sono neanche il padrone del calcio italiano.

«Berlusconi? Non sono una sua emanazione, non lo sono mai stato. Anzi non ho mai lavorato neppure un minuto per lui. Che poi talvolta gli interessi della Lega calcio e di Infront abbiano coinciso con quelli di Mediaset è un altro discorso… E non sono neanche – aggiunge – il padrone del calcio italiano. Al contrario, io ho venti padroni, i presidenti di serie A. E ci tengo a dire che loro sono compatti, non esiste spaccatura in Lega sui diritti tv: tutte le delibere sono state prese all’unanimità, tranne una in cui c’è stato un astenuto. Andrea Agnelli? Normale dialettica la sua, l’altro giorno ha fatto delle osservazioni ed ha ottenuto risposte che lo hanno soddisfatto, tanto è vero che ha votato a favore. Ed ha chiesto, come gruppo e non come Juventus, se si può investire su Lega calcio tv…”. 

Chiuderemo a 1 miliardo e 220 milioni. Ricordo che abbiamo preso la Lega nel 2010, l’insieme del fatturato delle singole società era di 720 milioni. Quindi abbiamo fatto +72-73% in 5 anni. Abbiamo preso la Coppa Italia che fatturava 5,8 milioni, quest’anno ne fatturerà 45. La serie B non andava in onda (né su Sky né su Mediaset) abbiamo fatto un’offerta garantendo l’importo per unirci al rischio, adesso la serie B tende a 25 milioni. Quindi siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto». 

Un Marco Bogarelli (presidente di Infront Italy) a tutto campo quello che oggi sull’ANSA e alla radio (con le dichiarazioni principali riprese dal Sole24Ore) ha spiegato perché si sente colpito da una campagna diffamatoria messa in atto da alcune testate. Bogarelli ha anche spiegato come dall’ingresso di Infront in Lega calcio la stessa serie A sia cresciuta del 72 per cento in cinque anni come ricavi collegati ai diritti audiovisivi. 

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Marcel Vulpis

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