Bogarelli (Infront): Non siamo noi i padroni del Bari calcio
Il Corriere del Mezzogiorno ha pubblicato questa mattina sull’edizione Puglia un’intervista al numero uno di Infront rispetto al tema del “presunto” controllo del team pugliese di serie B.
D: Marco Bogarelli, quale tipo di vincolo intercorre tra il Bari ed Infront?
R: «Con la società biancorossa è stato stipulato lo scorso anno un accordo di natura esclusivamente commerciale. In particolare, abbiamo sottoscritto un contratto di durata quinquennale per la vendita dei diritti media ed un contratto triennale per quanto concerne le sponsorizzazioni».
D: Qual è stato il motivo che ha spinto Infront ad allacciare una partnership con il Bari?
R: «Bari è tra le prime sette piazze italiane per bacino d’utenza, passione e presenza dei tifosi allo stadio. Lo scorso anno in particolare, nel capoluogo pugliese si stava vivendo una favola: un club in corso di fallimento
vantava il tutto esaurito al San Nicola ed era in piena corsa per la serie A. Mi sembra abbastanza per effettuare un investimento che, soprattutto in caso di promozione, avrebbe garantito risultati importanti sul piano
commerciale. Malgrado non sia arrivato il salto di categoria, la nostra scelta si è comunque rivelata
lungimirante, dato che il Bari in B ha sancito il primato di affluenza di pubblico. È un rapporto del quale siamo pienamente soddisfatti, ma che, ribadisco, si ferma all’aspetto commerciaie».
D: Come valuta l’accertamento condotto dalla Procura di Bari sull’acquisizione del club?
R: «L’abbiamo appreso dagli organi di informazione, constatando che si tratta di eventi risalenti allo scorso febbraio. Non siamo al corrente di ulteriori ed eventuali sviluppi. L’impressione è che si tratti di un fatto pregresso, scaturito da prassi piuttosto ricorrenti».
D: Secondo i rapporti correnti la partnership tra Infront ed il Bari si arresta agli accordi stipulati lo scorso anno oppure è possibile che produca in futuro ulteriori sinergie?
R: «Al momento gli accordi con il Bari si limitano ai vincoli in essere e non sono previste novità a breve termine. Tuttavia, non è escluso che in futuro nascano nuovi motivi di interesse reciproco. Ma qualsiasi discorso
sarebbe comunque limitato esclusivamente al piano commerciale».
D: Spesso si sente dire che Infront, attraverso le ricche partnership sottoscritte, eserciterebbe una sorta di controllo sulle società: una voce che circola anche per quanto concerne il Bari. Come risponde a certe indiscrezioni?
R: «Devo dire che troppo spesso siamo vittime di un’autentica campagna diffamatoria contro la quale stiamo cominciando a difenderci anche sul piano legale. Infront non utilizza pratiche illecite. Il nostro obiettivo è
massimizzare i ricavi dei nostri clienti, ma siamo noi a rispondere ai club di qualsiasi idea, iniziativa o progetto. Il rapporto inverso non esiste: non entriamo nella conduzione o nelle scelte di una società di calcio in alcun modo. Tale tipo di comportamento avviene con ogni nostro partner e tra questi figura anche il Bari. Tuttavia, continuiamo a leggere ricostruzioni fantasiose o, peggio, articolate ad arte senza basarsi su dati reali.
Ecco perché abbiamo cominciato ad intraprendere azioni di natura civile e penale per tutelare la nostra immagine ed il nostro business».
D: Come valuta la recente apertura di un’indagine da parte dell’Antitrust a proposito dell’assegnazione dei diritti televisivi della serie A per il triennio 2015-18?
R: «Siamo a completa disposizione per qualsiasi delucidazione nell’ambito dell’istruttoria. Non abbiamo nulla da nascondere. L’assegnazione dei diritti televisivi per il prossimo triennio è stata molto complessa, pertanto è stata gestita con particolare scrupolo e capillare attenzione, nel totale delle norme imposte dall’Antitrust e dall’Agcom.
Abbiamo piena fiducia nelle istituzioni e siamo certi che tutto si risolverà positivamente».
«Non siamo noi i padroni del Bari» Marco Bogarelli, presidente di Infront Italy, chiarisce i rapporti
con la società del Bari calcio Fc 1908. «Con la società biancorossa è stato stipulato lo scorso anno un accordo di natura esclusivamente commerciale», spiega, smentendo così ruoli più importanti all’interno del sodalizio biancorosso.
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